«Allah perdono, non l'ho uccisa»
Ci sono dubbi sulla traduzione 

Secondo indiscrezioni, il marocchino accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio parlando con la fidanzata al telefono avrebbe confessato: «Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io». Dubbi sulla traduzione dall'arabo e il 23enne avrebbe negato ogni addebito.

Secondo indiscrezioni, il marocchino sospettato dell'omicidio di Yara Gambirasio e lungamente interrogato dal pm Letizia Ruggeri lavorava come muratore nel cantiere dell'ex Sobea a Brembate Sopra, al centro delle indagini nei giorni scorsi, ma da qualche giorno si era assentato dal cantiere. Gli inquirenti sospettavano di lui e avevano messo controllo il suo telefono.

E un'intercettazione si era rivelata molto significativa. Parlando con la fidanzata aveva confessato: «Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io». A condurre le forze dell'ordine nel cantiere dell'ex Sobea erano stati i cani «molecolari» in possesso di un fiuto eccezionale.

In serata sono nati peraltro dubbi sull'interpretazione della frase in arabo. Potrebbe essera stata un'invocazione sotto forma di preghiera, magari da non ricondurre al caso di Yara Gambirasio.

In ogni caso il marocchino arrestato avrebbe negato ogni addebito.

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