Yara, fermate le idrovore a Ponte
Le ricerche riprenderanno all'alba

Sono state interrotte attorno alle 19 le ricerche a Ponte San Pietro, in uno stagno artificiale nell'area in cui sorgerà la nuova Mazzucconi e dove sono presenti due cisterne. Sospese anche nelle altre zone, le ricerche riprenderanno martedì mattina. Intanto il comandante del traghetto racconta il momento del fermo di Mohammed Fikri.

ORE 19.00
Sono state fermate attorno alle 19 le idrovore in azione nel piccolo specchio d'acqua all'interno dell'area sula quale sorgerà il nuovo stabilimento della Mazzucconi, a Locate di Ponte San Pietro, al confine con Mapello, a poco distanza dall'area dell'ex Sobea.

I vigili del fuoco ne hanno svuotato una minima parte. Le ricerche riprenderanno martedì 7 dicembre.


ORE 18.30
Sospese per il buio le ricerche a Palazzago, Ambivere e Mapello. Dopo il breefing di martedì mattina - che si svolgerà intorno alle 8 - le forze dell'ordine riprenderanno le ricerche.

ORE 17.20
Illuminata con delle torce la zona di Ponte San Pietro dove sorgerà la nuova fonderia Mazzucconi. I vigili del fuoco stanno lavorando anche con l'oscurità con delle idrovore alla ricerca di Yara Gambirasio dentro questo laghetto artificiale con all'interno due cisterne.

ORE 16.28
Le ricerche si stanno focalizzando anche nelle zone di Palazzago, Ambivere, Mapello oltre che Brembate Sopra, lungo il Brembo. Al lavoro in queste località - in particolare nelle zone boschive e di campagna - i carabinieri e la protezione civile di Brembate Sopra e Barzana.

ORE 16
Emergono in queste ore le testimonianze relative al fermo del marocchino sul traghetto Berkane diretto a Tangeri. «Prima lo hanno cercato in cabina - ha detto Ernest Betts, il comandante della motonave-, ma non c'era. Poi hanno cercato sui ponti e al bar. Lo hanno trovato mentre stava consumando qualcosa alla caffetteria, non c'era molta gente. Lui non ha apposto resistenza: era silenzioso e lo è rimasto tutto il tempo. Viaggiava solo e aveva anche l'auto con sè». Il fermo è avvenuto verso le 18 di sabato 4 dicembre: «Eravamo già arrivati all'altezza di Nizza quando ho ricevuto una chiamata dalla Guardia costiera che mi chiedeva di portare la nave davanti a Sanremo. All'inizio non mi hanno spiegato il motivo - spiega Betts - ma nelle comunicazioni successive mi hanno detto che c'era un problema con un passeggero. Solo quando sono saliti a bordo mi hanno spiegato che l'uomo era sospettato di omicidio».
«È vero che non ero tenuto a tornare indietro, dato che mi trovavo in acque internazionali - spiega ancora il comandante - ma la nostra è una compagnia di navigazione seria e vogliamo avere dei buoni rapporti con le autorità. Quindi ho fatto quanto era stato richiesto, rallentando la velocità della nave, come mi era stato indicato, per permettere ai carabinieri di prepararsi per salire a bordo».

ORE 15,15
Le ultime notizie dicono che i carabinieri stanno perlustrando un'area di cantiere adiacente all'ex Sobea di Mapello ma in territorio di Ponte San Pietro. In particolare le ricerche si sono concentrate su uno stagno. Per svuotarlo è in arrivo un'idrovora. Sono stati anche controllati senza esito cassettoni portarifiuti. Si tratta dell'area in cui sorgerà la nuova Mazzucconi. Nei giorni scorsi i cani «molecolari» erano arrivati anche lì. Continuano dunque senza sosta le ricerche per trovare Yara Gambirasio.

ORE 14
Si è concluso dopo circa quaranta minuti, senza esito apparente, il sopralluogo condotto da polizia, carabinieri, vigili del fuoco e Protezione civile nell'area delle Fonderie Mario Mazzucconi ad Ambivere, alla ricerca di Yara.

ORE 13,15

Le ricerche si sono concentrate all'esterno dei capannoni delle fonderie Mario Mazzucconi di Ambivere a poca distanza da Brembate Sopra, il paese dove il 26 novembre scorso è scomparsa Yara Gambirasio. Sarebbe in atto una vera e propria perlustrazione.

ORE 12,35
Già da qualche giorno gli investigatori della Squadra Mobile di Bergamo lavorano sul caso di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa il 26 novembre scorso da Brembate di Sopra. Secondo quanto è possibile apprendere, la Mobile indagherebbe su un filone ben preciso che non avrebbe nulla a che fare con l'indagine dei carabinieri che ha condotto domenica 5 al fermo del 23enne muratore marocchino.

ORE 12,30

«Yara, un fiore spezzato, nessuna pietà per chi ti ha calpestato, sari sempre nei nostri cuori». Ecco il testo di uno striscione portato da due persone che hanno tentato di appenderlo a un cancello di una villetta di via Rampinelli, nei pressi dell'abitazione della famiglia Gambirasio a Brembate di Sopra (Bergamo), ma sono stati bloccati dai carabinieri chiamati dai vigili urbani in presidio fisso.

Nel frattempo gli investigatori dell'Arma proseguono le indagini nel massimo riserbo e quindi non trovano, per ora, una conferma ufficiale le voci sul fatto che ci siano anche due italiani indagati. Bocche cucite anche in procura a Bergamo, dove né il pm Letizia Ruggeri, né il procuratore aggiunto Massimo Meroni hanno l'intenzione, almeno per adesso, di parlare con i cronisti.

Per completare il quadro, nemmeno gli operai al lavoro nel cantiere per la costruzione del nuovo centro commerciale di Mapello hanno voluto parlare del loro collega finito in carcere a Bergamo con la tremenda accusa di aver assassinato Yara. E chi lo ha fatto dice di non ricordarsi chi fosse. Così, sotto una fitta nevicata da ieri, i cittadini dei comuni ai piedi della Val Brembana, rimangono in angosciosa attesa di conoscere i prossimi sviluppi dell'indagine su Yara, scomparsa nel nulla da oltre dieci giorni.

ORE 9,30
Sulle indiscrezioni che parlano di due italiani implicati nella scomparsa di Yara Gambirasio, il procuratore aggiunto Massimo Meroni, che guida le indagini della Procura orobica, è lapidario: «Non ho nulla da dire». La notizia del fermo di un italiano nella notte, di sabato 4, in cui era stato bloccato anche il marocchino era stata smentita categoricamente nella mattinata di domenica 5 dai carabinieri che però avevano anche smentito il fermo del marocchino prima di confermarlo alle 12,30.

ORE 9

Le ricerche di Yara Gambirasio sono riprese ad Ambivere, nell'area del centro sportivo di Ambivere dove domenica si era concentrato il lavoro delle forze dell'ordine e dei volontari. All'opera il Corpo forestale dello Stato e le unità cinofile. A differenza dei giorni scorsi, però, l'attività di ricerca si è ridotta perché si è in attesa di eventuali indicazioni dei carabinieri che coordinano le indagini.

In attesa cioè di un'eventuale confessione del marocchino che da sabato notte si trova in carcere con l'accusa di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere, che possa eventualmente rivelare dove ha nascosto il cadavere della 13enne. Secondo indiscrezioni, peraltro, il marocchino potrebbe essere il complice di due italiani che avrebbero violentato e ucciso la giovane ginnasta.

C'è anche da considerare che sulla zona sta nevicando da domenica e che il territorio di Brembate e dei Comuni limitrofi è stato in questi giorni battuto palmo a palmo, non avrebbe quindi senso procedere per nuovi tentativi una volta che i luoghi già indicati dai cani da ricerca sono stati battuti.

Nelle sede delle operazioni di Brembate Sopra sono in allerta circa 60 uomini tra carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile di Brembate Sopra e Barzana e servizi emergenza radio.

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