Lo sterco a casa Gelmini
Gli universitari si dissociano

Il gruppo dell'Università degli Studenti di Bergamo in una nota dichiara la propria estraneità alle azioni che si sono compiute lunedì notte davanti alla casa del ministro della Pubblica Istruzione Gelmini.

Il gruppo dell'Università degli Studenti di Bergamo in una nota dichiara la propria estraneità alle azioni che si sono compiute lunedì notte davanti alla casa del ministro della Pubblica Istruzione Gelmini. Per questo motivo ha inviato una nuova lettera aperta alla cittadinanza, che di seguito pubblichiamo.

Alla cittadinanza di Bergamo.
Come forse i lettori ricorderanno, noi studenti “in protesta” dell'Università di Bergamo avevamo annunciato che avremmo continuato a far sentire la nostra voce, a protestare contro una riforma che disapproviamo e che riteniamo andare nella direzione della morte della cultura, del suo assoggettamento ad interessi politici ed economici che dovrebbero esserle del tutto estranei. La forma di protesta che abbiamo scelto è, a nostro parere, adeguata alla categoria di STUDENTI a cui apparteniamo: ci impegniamo a svolgere assemblee e riunioni di carattere informativo in cui ciascuno abbia il diritto e l'opportunità di esprimere la propria opinione. Ci impegniamo a portare in piazza queste assemblee, letteralmente, rendendo la popolazione partecipe del dramma (perché tale consideriamo la riforma Gelmini) che sta vivendo l'Università italiana. Ci impegniamo a mantenere un contatto con la popolazione attraverso i media locali, che ci offrono la possibilità di comunicare apertamente la nostra posizione. Ricusiamo, tuttavia, da qualsiasi iniziativa in qualche modo offensiva nei confronti dei singoli individui. L'Università degli Studenti di Bergamo contesta la riforma dell'università proposta dal ministro Gelmini, non il ministro stesso, e si dissocia dalle azioni, compiute in questi giorni, volte ad offendere la persona del ministro.

Università degli Studenti di Bergamo

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