I sindacati sulle case di riposo:
nel 2011 la situazione peggiora

La delibera per la spesa socio-sanitaria 2011 introduce importanti cambiamenti per le Case di riposo. Si prospetta inevitabilmente un forte aumento delle rette a carico degli ospiti (o loro familiari) o con un peggioramento della qualità del servizio.

La delibera per la spesa socio-sanitaria 2011 introduce importanti cambiamenti per le Case di riposo. Attualmente, in base alla legge nazionale, le Regioni devono finanziare circa il 50% del costo dei ricoveri che riconosce come accreditati, e sulla base della qualità dei ricoveri stessi (tabella Sosia). In questi anni si è teso a rosicchiare sempre più da parte della Regione Lombardia questo 50%, ma non è stato mai messo in discussione.

Questa delibera, invece, cambia: 1. La tabella Sosia viene modificata accorpando in 3 gruppi gli attuali 8. Da questa modifica non dovrebbero derivare effetti significativi, anche perché in prospettiva verranno svuotati di significato pratico. 2. Si introduce la «budgetizzazione»: non si darà più il contributo regionale sulla base di cui sopra, ma sulla base della spesa storica, fissata al 2010.

3. Per il 2011 il contributo pertanto è fissato in misura non superiore al 98% rispetto al 2010. Questo significa ovviamente una diminuzione del 2% che, sommato al 1,4% di inflazione non riconosciuta, porta una riduzione reale del 3,4%. 4. Ne consegue pertanto un incentivo negativo alle Case di riposo, a privilegiare il ricovero delle persone meno problematiche e meno gravi, essendo il budget indifferente alla composizione degli ospiti.

Questo metodo è analogo a quello utilizzato negli ospedali, ma va rilevato che nelle Rsa c'è poco o nulla da recuperare in termini di produttività. Tutto questo pertanto non potrà che risolversi o con un forte aumento delle rette a carico degli ospiti (o loro familiari) o con un peggioramento della qualità del servizio.

L'invecchiamento della popolazione e l'aumento degli anziani in condizione di non autosufficienza sono grandi emergenze nazionali, che vanno affrontate con misure di grande respiro e sicuramente non pensando alla riduzione delle risorse.

Le segreterie provinciali Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil

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