Parla Daniela Rossi, l'allenatrice
«La nostra Yara è stata rapita»

Daniela Rossi sette anni fa ha fondato la sezione agonistica della ginnastica ritmica di Brembate Sopra. Con Maura, la mamma di Yara, si conoscono da una vita. Yara stessa l'ha vista crescere. E proprio Daniela ha parlato alla ragazzina per ultima. Ora dice: «L'hanno rapita».

Daniela Rossi sette anni fa ha fondato la sezione agonistica della ginnastica ritmica di Brembate Sopra. Con Maura, la mamma di Yara, si conoscono da una vita. Yara stessa l'ha vista crescere. Ed è proprio Daniela che ha parlato alla ragazzina per ultima, il venerdì in cui è scomparsa. Ora dice «L'hanno rapita» in un'intervista. Ecco qualche passo.

Vi siete accordate per la gara della domenica successiva?
«Sì, mi ha chiesto a che ora arrivare per la gara».

Siete fra le ultime ad aver visto Yara. Proprio qui, in palestra.
«Quella sera c'era un allenamento e Yara era venuta ad assistere. È proprio da lei: ogni scusa è buona per venire in palestra. La sua faccia ce l'ho in mente. È stampato qui, quel sorrisone. A quell'attimo mi aggrappo nel pensarla: stava bene, era contenta».

Era venuta qui a portare uno stereo.
«Sì. Quello della polisportiva era rotto, ne serviva uno per la gara. Keba, che mi affianca nelle lezioni e mi aiuta, ha spiegato che uno lo poteva portare lei. Ha chiesto a casa, Maura ha acconsentito e alla fine è stata Yara a portarlo. Ma è stato un caso».

Sono state fatte tante ipotesi sulla scomparsa. Ne parlate con le ragazze?
«Ci sono rimaste male quando si parlava di appuntamenti segreti, fughe volontarie. Ripetono: non è così Yara. E lo dico anche io: certe cose non stanno in piedi».

Vuole fare un appello?
«Un appello serve se la persona è scappata. Puoi dire: torna, ti vogliamo bene, siamo qui. Ma Yara l'hanno rapita».

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