Laureati, lavoro per 2 su 3
Ma metà lo perde dopo un anno

Due neolaureati su tre residenti a Bergamo trovano lavoro a un anno dalla laurea, anche se la metà con un contratto a tempo e uno stipendio medio intorno ai 1.250 euro mensili. Dei neoassunti quattro laureati su dieci però perde il posto di lavoro dopo il primo anno.

Due neolaureati su tre residenti a Bergamo trovano lavoro a un anno dalla discussione della tesi di laurea, anche se la metà con un contratto a tempo, con uno stipendio medio intorno ai 1.250 euro mensili. Restiamo al di sopra della media lombarda che si attesta intorno al 57,9% di occupabilità ma purtroppo la crisi ha evidenziato una contrazione della domanda di laureati anche se minima.

Se Bergamo impiegava l'8,7% dei laureati lombardi nel biennio 2006/2008, ora invece ne impiega l'8,2%. Dei neoassunti quattro laureati su dieci però perde il posto di lavoro o ha un lavoro saltuario dopo il primo anno nell'era della crisi. Si crea quindi una divario tra una metà sostanziosa che non lavora o ha un lavoro saltuario dopo 12 mesi e chi ha un'occupazione e anche stabile allo scadere del primo anno di attività professionale.

I laureati più richiesti restano gli ingegneri e i laureati nel settore dei servizi sociali e della persona anche se è in crescita la domanda dal settore del commercio al dettaglio. È quanto emerge dallo studio su «Il lavoro dei laureati in tempi di crisi» realizzato dal Progetto Specula 2010 (Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia) e che incrocia i dati dei principali atenei lombardi.

La ricerca approfondisce anche la durata dei contratti a un anno dalla laurea, la tipologia e persino la retribuzione dei neolaureati: un dato che mette in evidenza come solo un laureato su quattro in Lombardia abbia un contratto stabile (indeterminato, apprendistato e inserimenti lavorativi).

È stata effettuata anche un'indagine ristretta sul reddito dei dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato rispetto ai contratti di collaborazione a progetto: ne emerge che c'è un certo allineamento tra le prime due categorie intorno a una media di 1.250 euro al mese, mentre per i co.co.co. scivola verso il basso fino a dimezzarsi con una media tra i 500 e i 750 euro al mese.

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