Manganelli in città: «Chi indaga
deve sperare che sia Yara viva»

Il capo della Polizia Antonio Manganelli è giunto a Bergamo dove è stato ricevuto in Prefettura e in Questura: «Chi indaga ha il dovere di sperare che Yara sia viva - ha detto - Non ritengo il trasporto all'estero una delle piste privilegiate».

«Sul caso di Yara gli investigatori stanno lavorando con amore, senza guardare l'orologio, come si diceva una volta. Stanno lavorando su tutte le piste possibili, senza escludere nulla. Non ritengo il trasporto all'estero una delle piste privilegiate. Chi indaga ha il dovere di sperare che Yara sia viva»  è quanto ha dichiarato il capo della polizia Antonio Manganelli, in visita alla  questura di Bergamo.



Manganelli, all'arrivo a Bergamo, si è trattenuto con il prefetto Camillo Andreana, quindi ha raggiunto la Questura di via Noli, accolto dal picchetto d'onore. La visita del capo della Polizia era stata programmata tempo fa.

Manganelli ha poi incontrato il questore Vincenzo Ricciardi e gli investigatori che si occupano dell'inchiesta sulla scomparsa della giovane tredicenne. L'incontro dovrebbe concludersi alle 13,30. Quindi Manganelli pranzerà con i dirigenti e gli agenti alla mensa della Polizia.

Sul fronte delle indagini nessuna novità di rilievo. Carabinieri e volontari della Protezione Civile di Villa d'Adda hanno avviato una serie di ricerche a Ponte San Pietro, alla frazione Ghiaie, quindi si dirigeranno verso Mapello e Brembate Sopra.

La Polizia di Stato, con le guardi provinciali, la guardia forestale e gruppo di protezione civile comunale di Seriate hanno esteso le ricerche a Olera, al Monte Canto Basso e ad Alzano Lombardo.

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