Click Day, dopo l'avvio difficile
partite migliaia di domande

Sono alcune migliaia le domande relative al cosiddetto decreto-flussi che, nel primo giorno del «click day» scattato lunedì 31 gennaio, sono state inviate dalla Bergamasca utilizzando il nuovo sistema telematico introdotto dal ministero dell'Interno.

Sono alcune migliaia le domande relative al cosiddetto decreto-flussi che, nel primo giorno del «click day» scattato lunedì 31 gennaio, sono state inviate dalla Bergamasca utilizzando il nuovo sistema telematico introdotto dal ministero dell'Interno.

In campo per l'operazione sono scesi patronati, sindacati e, ovviamente, anche privati. Per esempio 500 domande sono state gestite dalla Uil di Bergamo attraverso il patronato Ital. Le pratiche complessivamente pervenute alla Uil sono state più di 700: quelle non inserite nella giornata di lunedì verranno inviate il 2 e il 3 febbraio prossimi.

«Nonostante un avvio disastroso per le procedure di compilazione delle domande volute dal ministero – sottolineano Aurora Pisaneschi, responsabile del patronato Ital Uil di Bergamo ed Emanuela Ferreri, responsabile dello Sportello immigrati della Uil – il risultato di questa fase d'avvio ci conforta. Osserviamo che in molti hanno scelto di rivolgersi alle nostre strutture anziché puntare sul fai da te riconoscendo così il valore del supporto organizzativo-professionale offerto dai nostri operatori e l'impegno costante a migliorare non solo i servizi, ma anche lo stesso rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini stranieri».

«Gli ingressi autorizzati dal decreto flussi – aggiunge il segretario organizzativo della Uil di Bergamo, Amerigo Cortinovis - verranno distribuiti tra le province italiane (anche tenendo conto del fabbisogno espresso dagli enti locali, dai sindacati e dai datori di lavoro) entro la metà di febbraio. Per la fine della settimana in corso, quindi, al ministero del Lavoro confluiranno i dati sulle domande presentate da ogni provincia, distinte secondo le categorie previste dal decreto-flussi: lavoratori subordinati di nazionalità privilegiate e lavoratori domestici di altre nazionalità. Entro l'11 febbraio dovranno essere comunicati al ministero i risultati delle consultazioni con istituzioni e parti sociali a livello regionale e provinciale. Incrociando i dati delle domande e quelli delle consultazioni, entro il 15 febbraio verranno distribuite tra le province le quote per lavoratori di nazionalità privilegiate e per l'assistenza familiare».

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