La persecuzione dei cristiani nel mondo
Un convegno al Collegio S. Alessandro

Un convegno per non dimenticare la persecuzione dei cristiani nel mondo e per rispondere all'appello di Benedetto XVI a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenzasi terrà giovedì 10 febbraio  al collegio vescovile Sant'Alessandro.

«Davanti alla strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze su tutta la popolazione, prego per le vittime e i familiari, e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo. Rimaniamo uniti in Cristo, nostra speranza e nostra pace!». Così si esprimeva Papa Benedetto XVI all'Angelus del 2 gennaio 2011 all'indomani della strage di Alessandria d'Egitto dove numerosi cristiani copti sono stati fatti oggetto di un attentato tanto violento quanto mirato.

Per non dimenticare e per rispondere al suo accorato appello la Chiesa Cattolica di Bergamo invita tutti i suoi fedeli, quelli di ogni confessione cristiana presenti nel suo territorio e tutti gli uomini di buona volontà, ad un gesto di memoria che si svolgerà nella giornata di giovedì 10 febbraio. Interveranno al Collegio Sant'Alessandro mons. Mikhael Al Jamil arcivescovo iracheno, don Robert Saeed Jarjis sacerdote a Baghdad, Mario Mauro europarlamentare, Giorgio Paolucci giornalista.

Il gesto si inserisce nella preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale che si terrà ad Ancona il prossimo settembre. Lo scopo dell'iniziativa è innanzitutto far conoscere ciò che succede.

In un contesto culturale in cui poco si sa e molto viene strumentalizzato, l'intento è quello di dare voce a questi cristiani attraverso la preghiera e la testimonianza. In secondo luogo si vuole affermare con forza la necessità della libertà religiosa come fondamento di tutti gli altri diritti umani. Difendere i cristiani e tutti i perseguitati a causa della fede non significa difendere la “nostra parrocchia” ma le condizioni di libertà e di democrazia per tutti. Infatti i fratelli perseguitati sono un esempio di cosa significa essere definiti dalla vocazione e non dalla condizione che si attraversa. Testimoniano che Cristo è tutto. Questo è ciò che diciamo, ogni volta che parliamo di loro: Cristo è tutto! E' quello che anche noi vogliamo affermare con questa iniziativa certi che “il sangue dei cristiani è seme di nuovi cristiani” (Tertulliano).

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