
Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 02 Febbraio 2011
Fabrizi e Napolitano: «Un onore»
«Così ha salutato tutti gli studenti»
«L'abbraccio che mi ha dato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è un gesto d'affetto che mi ha onorato e commosso. Con questo segno ha abbracciato tutti gli studenti bergamaschi». Ascolta l'audio allegato a questa notizia.
«L'abbraccio che mi ha dato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è un gesto d'affetto che mi ha onorato e commosso. Con questo segno ha abbracciato tutti gli studenti bergamaschi». Ascolta l'audio allegato a questa notizia.
Niccolò Fabrizi a nome della Consulta provinciale studentesca ha apralto al teatro Donizetti e ha portato i saluti dei giovani studenti al Capo dello Stato. «Abbiamo particolarmente apprezzato il suo discorso di fine anno – ha detto rivolgendosi al Presidente – per la sua attenzione verso il mondo dei giovani: sembrava fatto da un giovane» ha aggiunto il ragazzo, una frase molto apprezzata dal presidente Napolitano che l'ha rispresa nel suo discorso, poco dopo: «E mi rivolgo a Fabrizi per ringraziarlo del complimento e per dirgi che le sue parole erano quelle di un uomo maturo».
Tra di loro un caloroso saluto, con il capo dello Stato che ha abbracciato e baciato il giovane. A proposito dell'anniversario dei 150 anni, Fabrizi ha voluto sottolineare che l'Unità d'Italia si è potuta realizzare grazie anche all'apporto dei giovani. Nella parole dello studente anche l'auspicio che il Paese ritrovi slancio e ripartenza. Non vogliamo assistenzialismo – ha detto – ma attenzione delle istituzioni».
Nel suo messaggio al Donizetti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è rivolto quindi ai giovani ricordando gli anni del secondo dopoguerra e della Costituente. «Al di là di tutte le contrapposizioni politiche - ha detto - prevalse l'impegno di una forte volontà a costruire condizioni migliori per il nostro Paese. Date voi il vostro contributo - si è rivolto ai giovani -, perché si ricrei questo clima nell'interesse delle giovani generazioni e dell'Italia, nel quadro dell'Europa, di cui siamo parte integrante, in modo da reggere le sfide in un mondo sempre più competitivo».
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