Morirono in miniera a Macugnaga
Cerimonia per i cinquant'anni

Nel 1961 quattro persone persero la vita nella miniera d'oro di Pestarena, vicino a Macugnaga. Fra loro c'era anche un bergamasco, Giovanni Offredi, originario di Taleggio. Domenica 13 febbraio la sua morte e quella di altre 3 persone sarà ricordata con una cerimonia.

Nel 1961 quattro persone persero la vita nella miniera d'oro di Pestarena, vicino a Macugnaga (Verbania). Fra loro c'era anche un bergamasco, Giovanni Offredi, originario di Taleggio. Domenica 13 febbraio la sua morte e quella di altre 3 persone sarà ricordata con una cerimonia.

È stata organizzata dall'associazione Figli della Miniera in occasione dei 50 anni trascorsi dall'incidente in cui persero la vita anche: Vito Utzeri, 59 anni, nato a Muravera (CA) e residente a Macugnaga; Antonio Argiolas, 24 anni, nato a Villanova Tulo (NU) e residente a Montescheno; Salvatore Puddu, 21 anni, nato a Seni (NU) e residente a Montescheno.

Dunque tre sardi e un bergamasco, vittime di un incidente sul lavoro che - spiega l'associazione - fu preso a definitivo pretesto per la chiusura delle miniere d'oro di Pestarena.

L'Ammi, azienda statale che faceva capo al ministero dell'Industria e al ministero delle Partecipazioni Statali, subentrò nel 1939 alla Pietro Maria Ceretti. Nel periodo bellico le miniere di Pestarena garantirono a molti uomini l'esonero dalla guerra, in cambio del lavoro nelle viscere della terra.

Pestarena arrivò a contare molte centinaia di lavoratori, tanti s'erano portati anche la famiglia, altri se l'erano fatta lassù. Pestarena era un centro industriale di prim'ordine. Un paese dove l'unità d'Italia era un dato di fatto inconfutabile: basta scorrere - spiega l'associazione - l'elenco dei lavoratori che qui sono passati nel periodo intercorso fra prima della seconda guerra mondiale e la chiusura definitiva. Un paese dove oltre al gusto del pane, assaporavi la polvere della miniera.Tutta gente umile, spesso povera gente. Onesti lavoratori arrivati quassù e catapultati nelle viscere del Monte Rosa, la montagna dell'oro.

Eppure i vecchi minatori, l'ingegner Renè Bruck e i carotaggi effettuati negli ultimi anni d'apertura, da parte di tecnici sudafricani, concordano nell'affermare che l'oro c'è ancora ed è in quantità rilevante, ma è giù nelle profondità dove Pestarena affonda e conserva le proprie radici. Intanto qui restano solo ruderi intrisi di sudore e sogni.

Il programma della cerimonia:
- ore 14,30, Messa celebrata da don Maurizio Midali, cappellano dei Figli della Miniera e prevosto di Macugnaga, in suffragio dei quattro lavoratori periti nell'incidente.
- a seguire, scoprimento e benedizione di una targa ricordo, collocata sul monumento ai Minatori sito in piazza a Pestarena.

Al pomeriggio commemorativo parteciperà anche il Coro De Tzaramonte, proveniente da Chiaramonti (Sassari). La corale di Chiaramonti, diretta dal maestro Salvatore Moraccini è formata da dodici “Apostoli della Confraternita di Santa Croce”, ed eseguirà alcuni canti della tradizione religiosa di Sardegna. Omaggio ai caduti in miniera voluto dal presidente del circolo sardo Costantino Nivola di Domodossola. Presenzierà alla cerimonia la banda musicale di Ceppo Morelli.

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