Nuovo ospedale, nuovo rinvio
Ora il trasloco slitta al 2012

Le voci c'erano già da qualche settimana, ora la logica di incastri di date e scadenze dà la certezza: il trasloco degli Ospedali Riuniti nel nuovo «Papa Giovanni XXIII» slitta ancora, alla primavera 2012, per dare un riferimento attendibile.

Le voci c'erano già da qualche settimana, ora la logica di incastri di date e scadenze dà la certezza: il trasloco degli Ospedali Riuniti nel nuovo «Papa Giovanni XXIII» slitta ancora, alla primavera 2012, per dare un riferimento attendibile.

Al centro della questione, la necessità di risolvere in modo definitivo il problema delle infiltrazioni d'acqua nei sotterranei della nuova struttura. E il primo punto, parlando di rinvio, riguarda la direzione dei lavori: il 14 febbraio non ha firmato il certificato di ultimazione lavori, in sostanza si è giunti alla conclusione che al cantiere serve ancora un po' di tempo per tutta una serie di interventi, piccoli ma determinanti.

Proprio il 15, l'appaltatore dei lavori, ovvero la Dec, ha quindi richiesto, a norma di legge, l'autorizzazione per spostare il termine di chiusura lavori: la proroga è arrivata, e si è concordato come ultimo termine cautelativo il 31 maggio 2011.

Da qui dovrà scattare la fase cruciale, ovvero quella dei sei mesi di impegno della Commissione per il collaudo tecnico amministrativo che dovrà certificare che tutta l'opera è stata eseguita a regola d'arte. E qui si innesta la «chiave di volta»: il caso infiltrazioni, emerso nel settembre scorso.

La questione, quindi, va risolta nello stesso tempo della proroga lavori, entro il 31 maggio, visto che è condizione irrinunciabile per il certificato di collaudo. Sotto la direzione Bonometti, i Riuniti avevano già la soluzione: una «trincea» di 300 metri che convogliasse all'esterno del nuovo ospedale le acque della falda.

Poi, come è noto, ci sono state le nomine regionali dei vertici delle aziende ospedaliere. Ma la neo direzione Nicora non ha perso tempo, con il 2011: il nuovo direttore generale ha disposto una commissione mista (con, tra gli altri, Regione, Infrastrutture lombarde, Azienda ospedaliera) per definire gli interventi da attivare. La trincea va fatta, è stato l'esito.

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