Ecco i miei ricordi della naia:
era l'ormai lontano 1966/67

«Ho inviato ieri (mertedì, ndr) due righe che facevano seguito alla notizia della demolizione della Caserma di Malles, allegando due fotografie della Caserma di Silandro che gentilmente avete pubblicato “demoliranno la caserma ma non i ricordi” e vi ringrazio.

Ne approfitto per un ultimo ricordo che mi è scaturito dopo la lettura dei commilitoni che hanno prestato il loro servizio a Malles: io ero di stanza alla Caserma Druso di Silandro “Berghem de Sass”come artigliere da montagna, scaglione 3° 66 - 31° batteria (l'allora comandante Colonnello Ugo Curini), ed ho avuto modo di conoscere anche la vicina caserma di Malles.

Vedendo alcune foto pubblicate i ricordi rivivono e osservando quella del trenino “la bionda” mi permetto di un mio breve ricordo: …… “la bionda” littorina, trenino per i più giovani, faceva servizio in Val Venosta, partendo da Merano e facendo tappa anche nei paesi dove erano situate le caserme comprese quelle di Silandro e Malles.

Ogni militare che prestava servizio conosceva tutti i suoi orari e aspettava l fischio mentre transitava proprio davanti alla caserma Druso di Silandro; per consuetudine degli “artiglieri anziani” era vietato a noi reclute guardarla transitare in quanto era poi l'unico mezzo di trasporto utilizzato per godere delle poche licenze concesse per il ritorno a casa, e gli anziani ne vantavano il privilegio e la priorità quasi fosse una cosa personale……

Colgo l'occasione per allegare un paio di foto risalenti ai tempi della “naia” nell'ormai lontano 66/67, una scattata nel cortile della caserma Druso di Silandro dove si può notare, non tanto il sottoscritto, ma un pezzo in dotazione alle batterie del gruppo Bergmo, la 31 e la 32, un obice da 105/14, e l'altra scattata al “casello 211” dove con i commilitoni si prestava servizio in “OP” ordine pubblico lungo la ferrovia che da Fortezza portava a Vipiteno, allora tutta zona presidiata dai militari di leva. Eravamo giovani e malgrado i disagi il sorriso non mancava.

Un ringraziamento per la bella iniziativa e colgo nuovamente l'occasione per porgere i miei più cordiali saluti.
 
Artigliere da montagna
Giovanni Scotti»

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