Il cemento si mangia il verde:
12 milioni di metri in 5 anni

La superficie agricola effettivamente coltivabile in Bergamasca si è ridotta a 72 mila ettari. In cinque anni (dal 2005 al 2010) il cemento si è mangiato quasi 3 mila ettari, oltre 1.200 dei quali in pianura (si è passati da 25.480 a 24.220 ettari).

La superficie agricola effettivamente coltivabile in Bergamasca si è ridotta a 72 mila ettari. In cinque anni (dal 2005 al 2010) il cemento si è mangiato quasi 3 mila ettari, oltre 1.200 dei quali in pianura (si è passati da 25.480 a 24.220 ettari).

Il che significa 12 milioni di metri quadri di verde in meno. Non va meglio in collina (da 17.340 a 16.460 ettari; -880 ettari) e in montagna (da 32.520 a 31.950 ettari; -570). I dati li fornisce l'Abia (Associazione bergamasca imprese agromeccaniche), elaborandoli su base Dusaf-Regione Lombardia.

Il suo presidente, Leonardo Bolis lancia l'allarme: «La superficie agricola effettivamente coltivabile nella nostra provincia ha subito negli anni un processo di progressiva contrazione. Se non vogliamo rischiare di pregiudicare irrimediabilmente il futuro del nostro settore primario, premiamo perché la Provincia definisca al più presto gli ambiti agricoli strategici».

La Regione, infatti, ha appena spostato più in là il termine ultimo per l'approvazione dei Pgt (Piani di governo del territorio), con cui molti Comuni sono ancora alle prese (nella Bergamasca è pronto solo il 29% degli enti). Ma un altro punto (oltre al ritardo) è che a essere incerto è ancora il quadro sovraccomunale, quello del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), cui mancano diversi piani settoriali.

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