Raccolte essenze arboree e polline
Un punteruolo l'arma del delitto?

Cristina Cattaneo mercoledì 2 gennaio nel campo di Chignolo dove è stato ritrovato sabato il cadavere di Yara. L'anatomopologa ha prelevato campioni di essenze arboree e di polline. Quanto all'arma del delitto, si pensa più a un punteruolo che a un coltello.

È durato un paio d'ore stamattina, mercoledì 2 marzo, il sopralluogo della polizia e dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo nel campo incolto di Chignolo d'Isola dove è stato ritrovato sabato scorso il cadavere di Yara Gambirasio.

Affiancata da uomini del ministero dell'Interno, la super specialista ha raggiunto il campo attorno alle 13,30 e ha prelevato campioni di essenze arboree e di polline, dando anche istruzioni ai poliziotti su alcune fotografie da scattare. Sul posto, in tutto, sono intervenute sei persone, la Cattaneo e cinque poliziotti del Servizio centrale operativo di polizia.

Il sopralluogo è stato eseguito nel punto esatto del ritrovamento: un luogo già calpestato negli ultimi giorni da curiosi e fotografi, da decine di persone. L'indiscrezione è che durante l'autopsia siano state rilevate sul corpo della ragazzina tracce di terra e arbusti e che, come naturale conseguenza, siano stati necessari nuovi rilievi nel campo del ritrovamento, per confrontare terra, arbusti e polline con quanto è stato ritrovato sul cadavere.

Sui risultati dell'autopsia eseguita da Cristina Cattaneo c'è il massimo riserbo. Ci vorranno 90 giorni, ha fatto sapere la procura della Repubblica, per avere un quadro completo delle analisi. Non è chiara la causa del decesso di Yara e non è certo che l'arma da taglio utilizzata dall'assassino fosse un coltello.

Gli inquirenti tendono a pensare più ad un punteruolo, ad un'arma impropria, tanto che le ferite riportate non sarebbero state decisive per il decesso.

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