Via Gleno, si amplia il carcere
Presto un padiglione da 200 posti

Sono state sancite a Palazzo Pirelli due intese per l'attuazione del Piano Carceri. La prima riguarda la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie: 800 posti tra Bergamo, Busto e Opera.

Sono state sancite martedì, a Palazzo Pirelli, due intese tra Ministero della Giustizia e Regione Lombardia per l'attuazione del Piano Carceri. La prima, firmata dal presidente della Regione Roberto Formigoni e dal Commissario delegato per il Piano Carceri Franco Ionta, riguarda la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie: 800 posti tra Bergamo, Busto e Opera.

La seconda, sottoscritta dal ministro Angelino Alfano e dallo stesso presidente Formigoni, è un Accordo quadro, che definisce misure di welfare che accompagnano gli interventi di ampliamento degli istituti penitenziari. Le intese hanno visto impegnato direttamente anche l'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli.

L'insieme delle due intese è emblematico di una strategia, condivisa da Ministero e Regione, che raccorda l'edilizia carceraria e le condizioni logistiche ai programmi di recupero del carcerato. Senza scordare le condizioni di vita e di lavoro delle guardie carcerarie.

Per Formigoni «un Paese civile, come siamo, vuole garantire anche ai carcerati una vita degna. In alcune carceri il sovraffollamento è davvero disumano, quindi è un'opera di civiltà, perché noi puntiamo al recupero del colpevole, che deve scontare la giusta pena, ma poi deve essere messo in condizione di inserirsi nella società. Ho firmato - ha aggiunto Formigoni - l'intesa col ministero della Giustizia, i Comuni sono già d'accordo e quindi il Piano può essere attuato in tempi rapidi».

Esattamente 450 giorni lavorativi dal momento dell'aggiudicazione dell'appalto, ha precisato il commissario Ionta, per il quale «fondamentale è la collaborazione istituzionale tra Ministero, Regione ed enti sul territorio». Per il ministro Alfano «lo Stato può privare della libertà chi compie un reato, ma non della sua dignità e del suo diritto alla salute. Non è uno slogan ma un programma; e le intese di oggi non sono un protocollo poetico, una proclamazione di intenti, ma atti che impegnano complessivamente 55 milioni di risorse. Si tratta - ha spiegato ancora Alfano - di un autentico intervento di welfare carcerario: spesso di punta sull'edilizia carceraria senza parlare del recupero dei carcerati, o viceversa. La creazione di questi nuovi 800 posti è concepita invece in un quadro che può aiutare il detenuto, una volta scontata la pena, a rientrare nella vita sociale e lavorativa».

L'intesa, secondo quanto previsto dal Piano per risolvere l'emergenza del sovraffollamento delle carceri, stabilisce che tre nuovi padiglioni detentivi siano realizzati a Milano Opera, Busto Arsizio e Bergamo.

OPERA - La struttura che amplierà l'istituto penitenziario di Milano Opera avrà una capienza di 400 detenuti e insisterà su un'area di circa 27.000 metri quadrati. All'interno del padiglione sorgeranno 8 cortili di passeggio, un'area per attività sportive, un campo da calcio e 2 centrali tecnologiche. Il costo stimato per l'edificazione dell'opera è di circa 22 milioni di euro.

BUSTO E BERGAMO - I nuovi padiglioni di Busto Arsizio e Bergamo, il cui costo previsto è di circa 11 milioni di euro ciascuno, avranno una capienza di 200 posti e saranno dotati di 4 cortili di passeggio ciascuno.

TEMPI - Tutte le opere saranno edificate in tempi rapidi, secondo le disposizioni urgenti per la realizzazione di istituti penitenziari (legge 26 febbraio 2010, n. 26) stabilite per il Piano carceri. Dal punto di vista architettonico l'obiettivo del Piano carceri è realizzare strutture tecnicamente e funzionalmente adatte a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria.

IL PIANO NAZIONALE - Il Piano carceri, elaborato dal Governo per risolvere l'emergenza dovuta al sovraffollamento, prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni che garantiranno 9.150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni di euro. Il Piano stabilisce altre due linee d'intervento per stabilizzare il sistema penitenziario: misure giuridiche deflattive e l'implementazione dell'organico di Polizia Penitenziaria.

WELFARE CARCERARIO - Con l'Intesa firmata dal ministro Alfano e dal presidente Formigoni, Ministero della Giustizia e Regione Lombardia si impegnano a sviluppare attività di sanità penitenziaria e di trattamento delle persone recluse e delle loro famiglie. In particolare, per i detenuti con problemi di dipendenza, l'intesa ribadisce la necessità di pervenire a protocolli di intervento strutturati atti a garantire la continuità di intervento tra Aziende ospedaliere, Amministrazione penitenziaria, Servizi per le tossicodipendenze e Comunità Terapeutiche.

Saranno avviati, inoltre, ulteriori progetti, anche di carattere sperimentale, di istruzione, formazione e lavoro per i detenuti e saranno favorite attività culturali, ricreative e sportive. Per chi opera negli istituti penitenziari, oltre a iniziative di carattere formativo e di accesso ai servizi territoriali, Ministero e Regione hanno raggiunto l'accordo per agevolare il trasporto per il raggiungimento delle sedi di servizio e individuare soluzioni abitative da destinare al personale. Conclude l'intesa l'impegno condiviso a destinare le risorse adeguate al complesso delle azioni, ad individuare e predisporre luoghi idonei per lo svolgimento di tutte le attività previste.

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