I Consiglieri comunali del Pd:
rattrista atteggiamento di Lega e Pdl

«Nell'ambito di una festa, dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia, che è e sarà bellissima - dicono i Consiglieri comunale del Pd - rattrista, delude e amareggia l'atteggiamento della Lega Nord e del Pdl».

«Nell'ambito di una festa, dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia, che è e sarà bellissima - dicono i Consiglieri comunale del Pd - rattrista, delude e amareggia l'atteggiamento della Lega Nord e del Pdl».

I consiglieri della Lega hanno deciso di disertare polemicamente il Consiglio comunale straordinario di mercoledì sera e lo hanno fatto dopo avere abbandonato l'aula anche il giorno in cui il Consiglio, su richiesta delle minoranze, si era espresso positivamente sulla ricorrenza del 150° e aveva deciso di dedicare una seduta straordinaria alla ricorrenza.

Le parole di Pirovano al Donizetti, nel corso della serata di festa dedicata all'unità («L'unità non può essere un'imposizione»: e chi l'avrebbe imposta?), sono state ancor più provocatorie e inappropriate, tanto da essere accolte da una bordata di fischi e proteste.

Chiunque avesse un ruolo istituzionale si è vergognato di essere rappresentato, sul palco del Donizetti, da chi non ha, evidentemente, un convinto senso di appartenenza alla nostra comunità nazionale e sacrifica valori così alti per mero calcolo politico di «bottega»; inoltre usa un linguaggio partitico quando indossa la fascia di Presidente della provincia, quindi di rappresentante di tutti i cittadini.

Un conto è rivendicare orgogliosamente le virtù della terra bergamasca e chiedere che l'assetto federale trovi attuazione - cose delle quali la Lega non ha l'esclusiva e che sono condivise, con consapevolezza ancora maggiore, dal Partito democratico - un conto è offendere il sentimento dell'unità nazionale in cui tutti ci riconosciamo o dovremmo riconoscerci.

Il folklore dei fazzoletti verdi in aula consigliare, già abbastanza fastidioso, ha lasciato il posto alla polemica aperta e all'offesa. Ma ancor più triste e deludente è l'atteggiamento dei rappresentanti del Pdl, sindaco in testa, che - oltre a condividere un'alleanza politica con chi si esprime in questo modo - tollera o difende, anziché stigmatizzare, i comportamenti provocatori della Lega si prende la briga, invece, di polemizzare con le minoranze, ree di avere evidenziato l'assenza della Lega come fatto di particolare gravità.

Siamo al ribaltamento della verità, per cui a rovinare la festa sarebbero le opposizioni, che si sono limitate a dichiarare un dato di realtà (la Lega non c'è) e non chi, appunto la Lega, si è assentata perché non si riconosce nel valore dell'unità nazionale.

Ancor peggio ha fatto l'assessore Raimondi che, volendo difendere l'indifendibile Pirovano, ha attaccato chi, tra il pubblico, ha legittimamente protestato, e ha sollecitato, con qualche confusione, un «Risorgimento morale»: un invito che dovrebbe essere rivolto ai suoi alleati ed alcuni colleghi del Pdl e non certo a chi, di fronte all'arroganza e alla provocazione, manifesta il proprio disagio.

Il rispetto nei confronti delle opinioni diverse è sacrosanto, ma lo è altrettanto l'indignazione di fronte a scelte e decisioni che, a nostro avviso, non sono in linea con i principi fondanti della nostra Carta costituzionale.

I consiglieri comunali del Partito democratico

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