Yara, dai Dna rilevati sui guanti
si punta a risalire ai consanguinei

È una ricerca nella ricerca quella che viene compiuta, da giorni, dagli investigatori che indagano sull'omicidio di Yara. Dai molti test del Dna si tenta anche di identificare un possibile parente dell'uomo e della donna che hanno lasciato il loro Dna sui guanti di Yara.

È una ricerca nella ricerca quella che viene compiuta, da giorni, dagli investigatori che indagano sull'omicidio di Yara Gambirasio. Dai molti test del Dna effettuati finora, infatti, non si cerca solo di ottenere una «scrematura» dei possibili sospettati ma anche, in modo discreto, di identificare un possibile parente dell'uomo e della donna che hanno lasciato il loro Dna sui guanti di Yara.

Da quelle tracce genetiche «integre e leggibili», come aveva precisato il procuratore capo di Bergamo, Massimo Meroni, gli inquirenti hanno ricavato un profilo biologico che permetterebbe, attraverso le comparazioni casuali di queste settimane, di identificare non solo un profilo esattamente compatibile, ovvero il proprietario del Dna, ma anche un profilo parzialmente compatibile, un parente del possibile aggressore.

Un lavoro complesso, un fine discreto che spiega in parte un diffuso campionamento genetico che altrimenti difficilmente avrebbe portato da qualche parte. «Questo però nell'ipotesi che il dna isolato sui guanti di Yara sia quello dell'assassino - precisa un esperto - perché in caso contrario troveremmo soltanto un sospettato legato a quel profilo, ma estraneo ai fatti».

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