Precari Inps, tagli confermati:
per 10 basta lavoro dal 1° aprile

Dei venti lavoratori impiegati a Bergamo, metà ha perso il lavoro dal primo gennaio, l'altra metà resterà a casa dal prossimo primo aprile. Nuovo, e forse ultimo, capitolo della vertenza per il mantenimento di circa 1.800 precari Inps in tutta Italia.

Dei venti lavoratori impiegati a Bergamo, metà ha perso il lavoro dal primo gennaio, l'altra metà resterà a casa dal prossimo primo aprile. Nuovo, e forse ultimo, capitolo della vertenza per il mantenimento di circa 1.800 precari Inps in tutta Italia.

Nell'incontro di giovedì con le rappresentanze sindacali - scrive la Cisl - l'Istituto ha confermato sostanzialmente la situazione esistente, quindi anche i tagli già previsti.
 
Nella nostra provincia tutti gli ammortizzatori sociali erano gestiti da loro (pratiche di cassa integrazione, disoccupazioni, indennità d'invalidità). Con la loro cessazione dal servizio, l'iter di queste pratiche subirà inevitabilmente dei ritardi e si aggraverà il carico di lavoro per i restanti lavoratori dell'Inps di Bergamo.

Per via dei vincoli attualmente esistenti in alcune partite di bilancio, nessuna apertura è arrivata rispetto alle possibilità di rinnovo dei contratti prima della scadenza naturale del 31 marzo.

Una situazione alquanto paradossale, secondo la Cisl, che spiega come lo stesso ente, infatti, «con una lettera al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha segnalato la gravità della situazione. La commissione Lavoro della Camera, riunita il 23 marzo ha deciso di verificare la possibilità di una soluzione nella seduta prevista per il 30 marzo (speriamo non si tratti dell'ennesima dilazione)».

«Stando così le cose - spiega Giovanni Magni, segretario generale Felsa Cisl Bergamo -, assume ancora più importanza il prossimo incontro con la società Tempor. Nel frattempo occorrerà vigilare affinché non si verifichino, come risulta stia avvenendo in qualche sede, sostituzioni di lavoratori in somministrazione con stagisti, tirocinanti ... Tecnicamente, la sforbiciata in bilancio è causata dal taglio del 50% delle spesa 2009 sul personale precario della pubblica amministrazione previsto dalla manovra di luglio».
 
«La decisione di non rinnovare questi contratti in tutta Italia – dice Angelo Murabito, della Fp Cisl provinciale - provoca un duplice disagio nella nostra provincia: difatti a Bergamo in questi anni le pratiche legate agli ammortizzatori sociali sono tra le più numerose e colpiscono le persone più povere e più bisognose e l'Inps di Bergamo è uno degli Istituti più carenti di personale di tutto il Paese. Ancora una volta con un  taglio indiscriminato e senza una verifica della realtà si va a colpire pesantemente un servizio fondamentale nella nostra provincia».

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