Pochi alunni alla frazione Prezzate
«L'elementare va trasferita a Mapello»

A causa dell'insufficiente numero d'iscritti non si è formata la classe prima nel plesso delle elementari di Prezzate. Gli alunni sono stati così trasferiti d'ufficio nelle classi dell'Istituto scolastico di Mapello. Ma il Comune vuole una deroga alle normative.

«Il dirigente scolastico Antonino Crimaldi comunica che a causa dell'insufficiente numero d'iscritti non si è formata la classe prima nel plesso delle elementari di Prezzate. Gli alunni sono stati trasferiti d'ufficio nelle classi dell'Istituto scolastico di Mapello».

È la comunicazione letta al Consiglio comunale dall'assessore alla Pubblica istruzione Alessandra Locatelli prima di aprire il dibattito sulla mozione presentata dal capogruppo di maggioranza, Fabrizio Locatelli, della lista civica «Per il tuo Paese». Al centro della questione, la mancata formazione della classe prima delle elementari di Prezzate e l'impegno assunto dal sindaco e dai gruppi politici per richiedere una deroga alla legge che prevede un numero minimo di 15 alunni per formare una classe. Le iscrizioni sono state 12.

Per i prossimi due anni si registrano dieci possibili alunni in frazione e quindi la prima classe sarà ancora a rischio, per due anni. Il dirigente scolastico ha proposto anche la delocalizzazione di una classe. Una delle tre sezioni del capoluogo potrebbe venire localizzata a Prezzate e non a Mapello, ma perché ciò sia fattibile l'ultima parola spetterà alle famiglie.

«E' molto importante continuare ad avere una scuola a Prezzate perché, a tutti gli effetti, essa rappresenta anche un centro di riferimento e di aggregazione per la comunità», ha precisato Alessandra Locatelli. La mozione è stata approvata all'unanimità. Anche il parroco di Prezzate, don Elio Artifoni, assieme al Comitato Genitori si è mosso perché questa realtà continui a svolgere il suo ruolo sul territorio. «Se si perdono i bambini, Prezzate diventa un paese dormitorio. – afferma il parroco. – Dobbiamo evitare che emigrino a Mapello».

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