A Gorno i funerali di Barcella
Giallo sul luogo dell'omicidio

Si sono svolti sabato 26 marzo a Gorno i funerali di Santo Barcella, l'imprenditore di Clusone, il cui corpo è stato rinvenuto il 22 marzo nei boschi sopra Gandino. A presiederli il parroco del paese, don Vincenzo Valle. Folla commossa e silenziosa nella chiesa di San Martino Vescovo.

Si sono svolti sabato 26 marzo a Gorno i funerali di Santo Barcella, l'imprenditore settantenne di Clusone scomparso da casa lo scorso 7 novembre e il cui corpo è stato rinvenuto il 22 marzo nei boschi sopra Gandino. A presiederli il parroco del paese, don Vincenzo Valle. Folla commossa e silenziosa nella chiesa di San Martino Vescovo.

Filo conduttore del funerale è stato il vangelo del Figliol Prodigo, al quale don Vincenzo si è collegato per rimarcare la necessità di affidarsi al Signore proprio in momenti difficili come la morte. Oltre a numerosi abitanti del paese, nel quale l'imprenditore settantenne aveva vissuto per oltre trent'anni con la famiglia, ai funerali erano presenti anche diversi rappresentanti del gruppo degli Alpini e alcuni ragazzini della scuola Calcio di Clusone, nella quale gioca il nipote dell'imprenditore.

«Era una persona che socializzava molto - ha commentato un abitante di Gorno a seguito della cerimonia - e anche se non era originario del paese tutti lo conoscevano, chi meglio e chi solo di vista. Era attivo in diversi gruppi di ricreazione, negli Alpini e spesso, in gioventù, aveva organizzato tornei di calcetto».

Non si ferma, intanto, il lavoro degli investigatori per identificare l'autore (o gli autori) dell'omicidio. Venerdì agli Ospedali Riuniti era stata eseguita l'autopsia sul corpo del settantenne ed era emerso un primo dettaglio utile per ricostruire le circostanze della morte: l'équipe del medico legale Antonio Osculati ha infatti rilevato un taglio all'altezza della gola dell'artigiano, compatibile con una lesione inferta con un coltello o con un oggetto affilato. Non erano state invece trovate ferite da arma da fuoco.

Indizi più precisi arriveranno probabilmente tra due mesi, quando il medico consegnerà la sua relazione definitiva al pm Carmen Pugliese, titolare dell'indagine. Uno dei tanti aspetti ancora da chiarire, è dove sia stato ucciso l'uomo: l'omicidio è avvenuto nel bosco di Valpiana, dove il corpo è stato trovato avvolto in un telo di juta plastificata nera, oppure in un altro luogo?

A quanto è stato possibile sapere, l'artigiano edile non aveva frequentazioni a Gandino, dettaglio che potrebbe far ipotizzare un'aggressione avvenuta in un altro luogo. È anche vero, però, che è estremamente difficile spostare un corpo, con una ferita profonda al collo e avvolto in un telo, senza lasciare nemmeno una traccia.

Nei giorni scorsi i detective dell'Arma hanno lavorato anche per ricostruire i contatti del settantenne - che aveva precedenti risalenti a diversi anni fa - e i dettagli dei suoi spostamenti prima della scomparsa avvenuta ai primi di novembre. L'uomo era uscito di casa al volante della sua vecchia Mercedes 200 e non era più tornato.

I familiari, trovando sempre il suo telefonino spento, avevano segnalato la scomparsa ai carabinieri che nei giorni successivi avevano trovato l'auto vicino all'Ld di Casnigo, sulla strada che porta in Valle Gandino. I militari avevano battuto tutta la zona, mostrando ai cittadini la foto del settantenne, ma le ricerche non avevano avuto esito.

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