Regione: un ricordo illustre
Premio speciale a Ilario Testa

A Ilario Testa, il manager bergamasco scomparso nel luglio 2010 andrà quest'anno il premio speciale del Presidente della Regione Lombardia, nell'ambito dei tradizionali riconoscimenti «Lombardia per il lavoro» che verranno assegnati il 6 aprile prossimo.

A Ilario Testa, il manager bergamasco scomparso nel luglio 2010 andrà quest'anno il premio speciale del Presidente della Regione Lombardia, nell'ambito dei tradizionali riconoscimenti «Lombardia per il lavoro» che verranno assegnati il 6 aprile prossimo. Quel giorno verranno assegnati anche i premi «Rosa Camuna» che, tra le donne premiate, vedono anche due bergamasche: Anna Loredana Cassina e Silvana Fedeli.

Istituiti rispettivamente nel 1996 e nel 1997, i premi riconoscono l'impegno e l'operosità di uomini e donne lombardi che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo economico e sociale della regione o che si sono distinti nel campo della cultura, dell'impegno civile e sociale e della creatività. «Questi premi – ha spiegato il presidente Roberto Formigoni – sono una tradizione che si rinnova. Il riconoscimento dedicato al lavoro rappresenta in questo momento non facile per l'economia una celebrazione per tutti i Lombardi che hanno avuto la capacità di superare le difficoltà e sapranno ancora darsi da fare, con la creatività e l'operosità che li contraddistingue e grazie anche al sostegno, che non è mai mancato, della Regione».

Ilario Testa ben corrisponde al «profilo» individuato dal premio regionale che sottolinea la capacità di distinguersi nel campo del lavoro e di contribuire allo sviluppo economico della società. Bergamasco fortemente attaccato alla sua terra, Ilario Testa era anche capace di guardare lontano, cosa che lo ha portato ad occupare posti di grande responsabilità e soprattutto ad intravedere sviluppi e traguardi capaci di migliorare il tessuto economico e sociale nel quale era inserito. La sua storia personale di lavoro lo ha visto passare da impiegato alla Dalmine a manager dell'azienda, all'estero, in Argentina, e in Italia, fino all'ultima «scommessa» della sua vita: l'aeroporto di Orio al Serio di cui, per primo, immaginò le grandi possibilità. Uomo operoso e creativo, dalla radici solide e pieno di passione non solo per il lavoro ma, ancora di più, come molti testimoniarono alla sua morte, per gli uomini.

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