Montisola riscopre il passato
Inaugurato il Museo etnografico

Nuovo smalto, mille colori e una veste giovane e accattivante. Grazie a un gruppo di studenti bresciani nei locali del Centro di accoglienza turistica di Peschiera Maraglio è rinato il Museo etnografico della pesca di Montisola inaugurato sabato 2 aprile.

Nuovo smalto, mille colori e una veste giovane e accattivante. Grazie a un gruppo di studenti della quarta B del corso di grafica al "Camillo Golgi" di Brescia, guidati dalla professoressa Elena Pelucco, nei locali del Centro di accoglienza turistica di Peschiera Maraglio è rinato il Museo etnografico della pesca di Montisola, inaugurato ieri alla presenza dei rappresentanti dell'amministrazione locale.

Una scelta vincente: i locali da tempo chiusi e un po' "ammuffiti" sono stati rinnovati con i colori dell'acqua, a far da filo conduttore al percorso legato alla storia e alla tradizione della pesca, e il rosso per guidare alla scoperta degli oggetti di uso quotidiano all'epoca - qualche decennio fa - in cui la pesca per l'isola, e per tutto il Sebino in generale, era la più consistente fonte di sostentamento.

Nuovi colori, ma anche nuove fonti per ricostruire il passato del lago, a partire da una carrellata di immagini in bianco e nero che raccontano nonni e bisnonni, le fogge del loro abbigliamento, usi, costumi e mestieri. Le vecchie immagini sono arrivate grazie all'appello dei ragazzi del "Golgi", le famiglie dell'isola hanno aperto i vecchi cassetti ed ecco un lungo fotogramma con volti e figure di vecchi pescatori, delle donne che il pesce lo vendevano o lo stendevano al sole a seccare e conservarsi così per i tempo di magra, degli anziani che ormai non prendevano più il largo ma rimanevano a terra ad aggiustar aspi e reti, tramagli e gerole per la pesca delle celebri "oe", le alborebbe che, fritte, erano un cibo di strada che qualcuno di noi ricorda con l'acquolina in bocca.

Per chi vuole visitare il Museo etnografico della pesca, 030.9825226

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