Scuola, una classe della «Calvi»
vince il Premio Caritas

La classe 2a U della scuola primaria «Calvi» dell'istituto comprensivo «Mazzi» di Bergamo ha vinto il Premio Caritas della 27esima edizione di «VideoCinema&Scuola», il concorso internazionale promosso dal Centro iniziative culturali Pordenone.

La classe 2a U della scuola primaria «Calvi» dell'istituto comprensivo «Mazzi» di Bergamo ha vinto il Premio Caritas della 27esima edizione di «VideoCinema&Scuola», il concorso internazionale di multimedialità, cortometraggi, documentari, videoclip, videoarte e animazione promosso dal Centro iniziative culturali Pordenone e dall'associazione Presenza e Cultura, con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia e Comune di Pordenone, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e Caritas diocesana.

Domenica 3 aprile l'auditorium del centro culturale Casa A. Zanussi di Pordenone ha ospitato i vincitori del concorso a cui hanno partecipato 125 opere, con il coinvolgimento di 3.000 studenti e circa 150 insegnanti: anche questa edizione ha confermato la diffusione della cultura multimediale dal nord al sud Italia, perché sono arrivati lavori da trenta province italiane, da Torino come da Trieste, da Bologna come da Messina, e persino dalla Russia.

Il lavoro vincitore della 2a U della Calvi è intitolato «Acqua, bene prezioso per tutti» ed è stato coordinato dall'insegnante Giuseppe Colangelo. Rendere consapevoli i bambini che l'acqua è una risorsa che non va sprecata è il messaggio che questo lavoro trasmette ai coetanei e a tutti, in modo divertente ma, allo stesso tempo, convinto. Alle spalle c'è un gran lavoro didattico, perché i bambini che si confrontano nelle diverse situazioni sono naturali, non perdono nulla della loro freschezza, donando all'insieme la sensazione di un coinvolgimento convinto e immediato. In più la classe ha bambini di tutti i colori, e questo offre una nota di simpatia in più all'elaborato.

All'inizio c'è il confronto tra gli sprechi dei maschi e quelli delle femmine, che lasciano aperto il rubinetto dell'acqua in bagno per diversi motivi: i bambini persi nelle loro dispute, per affermare la loro priorità sugli altri, anche baruffando tra di loro. Le femmine lasciano scorrere l'acqua dimenticandosi i rubinetti aperti perché si perdono in mille chiacchiere e risate confidenziali.

Meno male che poi arriva il controllore dell'acqua, un bambino che deve verificare che i rubinetti non perdano neppure una goccia del prezioso liquido. Alla fine ognuno è reso consapevole dei suoi torti, soprattutto che non ci si deve far distrarre se non si vuole sprecare un bene così vitale come l'acqua.

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