Ripercorrono la ritirata di Russia
Ora l'«impresa» diventa un film

Un percorso lungo 170 chilometri, in mezzo a neve e ghiaccio. In terra russa, dove i nostri alpini hanno lasciato la vita a migliaia. Per ricordare e rendere onore a questi eroici soldati, un gruppo di bergamaschi ha ripercorso il tragitto della Ritirata di Russia.

Un percorso lungo 170 chilometri, in mezzo a neve e ghiaccio. In terra russa, dove i nostri alpini hanno lasciato la vita a migliaia. Per ricordare e rendere onore a questi eroici soldati, un gruppo di bergamaschi ha ripercorso il tragitto della Ritirata di Russia.

Il viaggio, terminato da pochi mesi, sarà presentato lunedì 11 aprile, alle 20,45, nell'Aula Magna dell'oratorio di Sant'Anna. A raccontare l'esperienza sarà un gruppo di amici, capitanato da Cristiano Baroni, che lo scorso inverno ha ripercorso a piedi il tragitto affrontato nel lontano 1943 dai militari italiani che dalla Russia cercavano di rientrare in Italia costeggiando il Don.

Una iniziativa molto coraggiosa di cinque amici che si sono messi così sulle tracce degli alpini in una delle pagine più dolore della storia, la «Ritirata di Russia», nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. In molti sono rimasti affascinati da questa avventura e per condividere con gli altri la propria esperienza hanno organizzato una serata informativa nel corso della quale saranno proiettate immagini e video ripresi lungo i 170 chilometri che hanno percorso nel giro di soli sei giorni.

«A gennaio le condizioni erano ottimali per il viaggio – spiega Cristiano, 42 anni, agente di Polizia provinciale, alpino e scout –. Individuata nell'asilo costruito dagli alpini a Rossosch la sede logistica, siamo partiti il 18 gennaio, e ad attenderci a Mosca abbiamo conosciuto un regista russo intenzionato a seguire e filmare la nostra impresa». Il film sarà peraltro presentato al prossimo Film festival di Trento, in programma dal 28 aprile all'8 maggio.

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