Dentisti: «Abusivi in crescita»
Per Callioni pubblicità da frenare

Basta guardarsi un po' in giro per scoprire che il mondo dell'odontoiatria è tutto un pullulare di offerte e pubblicità più o meno gridate. Le prestazioni somigliano alle offerte sconto degli ipermercati. E questo aiuta gli abusivi a crescere.

Un fenomeno dilagante, che ha spinto la Commissione Albo odontoiatri (Cao) di Bergamo (ovvero la sezione dell'Ordine dei medici dedicata agli odontoiatri) a organizzare un incontro apposito sulla pubblicità in odontoiatria per giovedì 14 aprile alle 21 nella sede dell'Ordine dei Medici in via Manzù a Bergamo.

«La questione da cui partire e su cui riflettere è che il lavoro di un dentista è comunque una cura, non una prestazione: i dentisti compiono atti medici. Invece si sta assimilando la loro opera a una qualunque erogazione di servizi. Così da un lato si arriva alla mercificazione professionale, dall'altro ad aprire porte all'abusivismo e a fenomeni illegali sempre più diffusi nel settore», evidenzia Roberto Callioni, presidente della Cao e componente in qualità di «esperto» del Consiglio superiore della Sanità.

Callioni parte dalla liberalizzazione della pubblicità delle professioni avviata da Bersani. «Prima di questa norma se un dentista voleva pubblicizzare la sua attività doveva chiedere un parere preventivo alla Commissione – illustra –. Oggi non è più così. Ed è chiaro che si pubblicizza meglio, investendo più soldi, chi può avere alle spalle per esempio società che aprono grandi studi multifunzionali. E le offerte low cost possono attrarre, certo, ma anche qualche volta nascondere fenomeni di abusivismo».

In Italia si stima che ci siano almeno 15 mila dentisti abusivi. E anche a Bergamo il fenomeno esiste, ed è in crescita. Se a questo si aggiunge che in Italia e anche a Bergamo c'è un numero di dentisti eccessivo rispetto alla proporzione indicata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, è facile capire che in un terreno così concorrenziale e non ben regolamentato, e con questi tempi di crisi, le situazioni di irregolarità, a danno dei pazienti, non possono che proliferare.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 14 aprile

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