Niente imbarco per la minorenne
Sacbo: senza documenti validi

E' polemica per il mancato imbarco di una minorenne su un volo per Alghero. Il genitore accusa Sacbo di «maleducazione» e «comportamento irrispettoso»; la Società di gestione dell'aeroporto ribatte: «Applicate le norme vigenti»

E' polemica per il mancato imbarco di una minorenne accompagnata dai genitori su un volo Ryanair diretto ad Alghero. Da una parte il genitore accusa Sacbo di «maleducazione» e di «comportamento irrispettoso del personale dell'azienda», dall'alto la Società di gestione dell'aeroporto ribatte che di fatto ha applicato le norme di legge.

Nella lettera firmata da Giovanni Bonati di Osio Sopra si parla di «un grave disservizio ricevuto dalla società di gestione dell'aeroporto di Orio il 15 aprile, che ha coinvolto una minorenne». «Ho regolarmente acquistato n° 3 biglietti aerei di andata e ritorno Orio al Serio – Alghero - scrive Bonati -, mi sono informato sia presso il mio Comune di residenza, sia presso la compagnia di volo (Ryanair) dei documenti di identità ammessi per mia figlia che ha due anni e tre mesi; entrambi mi hanno risposto che, per i voli nazionali, sarebbe stato sufficiente un normale certificato di nascita rilasciato dal Comune».

«Al momento dell'imbarco della partenza - aggiunge Bonati - l'operatrice della Sacbo presente al check-in ha contestato la validità del documento, non permettendo alla minore di partire e fornendo in tono arrogante incerte spiegazioni in merito alla necessità di una vidimazione del certificato da parte della questura e dell'apposizione di una fotografia, peraltro entrambe non richieste per i voli nazionali. Il fatto sopra descritto, oltre ad evidenziare una assoluta maleducazione del personale della società Sacbo, contrasta con le indicazioni fornite dalla compagnia aerea e dall'ente pubblico e si pone in netto contrasto anche con la carta dei diritti tanto pubblicizzata all'interno del sito Internet della società. Oltretutto, il rifiuto all'imbarco della minorenne ha costretto tutta la famiglia a non partire, con un significativo danno economico rispetto alle spese già sostenute (viaggio aereo, albergo, noleggio automobile, etc.)».

«Poiché, viaggiando molto, non è la prima volta che mi imbatto nel comportamento irrispettoso del personale dell'azienda - conclude Bonati - a questo punto mi vedo costretto sia a trasmettere la presente lamentela (alla quale seguirà un'azione legale), sia ad informare dell'accaduto i servizi di tutela del consumatore»-.

Pronta la replica della Sacbo a firma di Aldo Vignati responsabile Qualità e rapporti con l'utenza, nella quale si legge «di aver effettuato accurata verifica interna dalla quale sono emersi riscontri oggettivi». In particolare «la normativa vigente (Piano Nazionale Sicurezza Scheda 1 Sezione 3.3.2.) prevede che “I vettori hanno l'obbligo di verificare all'atto dell'imbarco la concordanza tra il nominativo del passeggero riportato sulla carta d'imbarco, con quello risultante da un documento di riconoscimento previo riscontro della identità del passeggero”».

«Diversi comuni - continua Vignati - illustrano con precisione sul proprio sito internet la normativa vigente relativa al “Certificato anagrafico di nascita con foto (carta bianca)” specificando “Come si fa: Alle persone, residenti nel comune, minori di anni 15, viene rilasciato il certificato anagrafico di nascita con foto, valido come documento di riconoscimento. Per i cittadini italiani il documento può diventare documento valido per l'espatrio, dopo la relativa validazione da parte della Questura. A tal fine l'ufficio anagrafe consegna ai genitori del minore (o suo tutore) apposita dichiarazione da presentare agli uffici della Questura».

«Sacbo - prosegue Vignati -  offre servizi alle compagnie aeree clienti sulla base di contratti di Handling sottoscritti fra le parti in forma privata e segue i dettami imposti dalle norme di legge vigenti operando in qualità di preposto della compagnia aerea stessa. Come emerge da quanto sopra esposto, vige la necessità di riconoscimento del minore in fase di imbarco, riconoscimento possibile solo in presenza di fotografia apposta sul certificato anagrafico di nascita che Sacbo era chiamata ad esigere. Spiace notare che l'atteggiamento di necessaria fermezza nell'applicazione di leggi dello stato italiano abbia condotto all'errata percezione di comportamento maleducato da parte del nostro personale».

Giovanni Bonati controreplica affermando di essere «sconcertato ed allibito» per tale risposta. «Come da mail trasmessa questa mattina, mi sembra di aver documentato oggettivamente come il sito della Sacbo indichi che per conoscere il documento di identità accettato dal vettore aereo sia necessario consultare il sito della compagnia aerea - scrive Bonati -.  Il sito Ryanair indica chiaramente come sia sufficiente un normale certificato di nascita, escludendo categoricamente la presenza della fotografia per i viaggi nazionali».

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