Il vescovo in tribunale: la Pasqua
dono di luce per il vostro lavoro

Il vescovo Francesco Beschi è stato stamattina, mercoledì 20 aprile, in tribunale per lo scambio di auguri pasquali. «Che la Pasqua sia dono di luce per il vostro servizio»: ecco l'augurio di monsignor Beschi ad avvocati e magistrati.

Il vescovo Francesco Beschi è stato stamattina, mercoledì 20 aprile, in tribunale per lo scambio di auguri pasquali. «Che la Pasqua sia dono di luce per il vostro servizio»: ecco l'augurio di monsignor Beschi ad avvocati e magistrati.

Il vescovo è stato accolto dal presidente del tribunale, Ezio Siniscalchi, dal presidente degli avvocati, Ermanno Baldassare, dal presidente dell'Anm, Vittorio Masia, dal procuratore aggiunto Massimo Meroni e dal dirigente della cancelleria, Alida Manti, intervenuta a nome del personale del tribunale anche per ricordare la grave carenza di organici.

Sia Siniscalchi, che Masia e Meroni hanno espresso la loro gratitudine al vescovo per il segno di vicinanza in un momento difficile per la magistratura («che l'Anm sta interpretando con sobrietà», ha aggiunto Masia). Al coro si è unito anche Baldassarre che si è concesso una battuta: «Non potrà però essere il vescovo a risolvere i problemi della giustizia, ci dovrà pensare il ministro».

Il vescovo ha sottolineato i suoi tanti sentimenti: «Sono meravigliato per l'attenzione che riservate a ciò che rappresento, sono riconoscente per l'apostolato che esercitate nel vostro lavoro e ho rispetto non solo dei ruoli ma anche per ciò che rappresentata l'istituzione del tribunale».

Monsignor Beschi ha parlato dell'imminente Pasqua ricollegandosi al mondo del tribunale e della giustizia: «Penso al dono di una vita nuova che ha vinto il potere della morte. La Pasqua è attesa di novità e di una vita nuova. Tra i beni della vita nuova non possiamo non ricordare la giustizia. Il bene della vita è fatto anche dal bene e dal valore della giustizia. Invocare la vita vuol dire invocare il bene della giustizia. Invocare la morte significa il male dell'ingiustizia».

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