Università, conferenza
Declinare al maschile

Lunedì 2 maggio alle 16, nell'aula 4 della sede di via Salvecchio dell'Università degli Studi di Bergamo, si terrà la conferenza-seminario dal titolo «Declinare al maschile. Percorsi negli studi sulla maschilità». L'iniziativa, organizzata dal Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità (Centro «Zebra») - in particolare da Anna De Biasio, Valeria Gennero e Stefano Asperti – giunge in occasione dell'uscita del n. 61 della rivista Allegoria, dedicato proprio agli studi sul maschile.

Introdurrà la conferenza Anna De Biasio, curatrice della sezione tematica del numero in questione della rivista. De Biasio spiegherà brevemente i termini in cui si è svolto (e tuttora si sta svolgendo) il dibattito sul maschile negli Stati Uniti e in Italia. Interverranno, poi, Fabio Andreazza, che indagherà il tema della maschilità nel film «Diario di un vizio» di Marco Ferreri, e Michele Sisto, che si occuperà degli antimodelli del maschile nella letteratura della Repubblica democratica tedesca.

Nel proprio intervento Anna De Biasio, ricercatrice di letteratura anglo-americana all'Università degli Studi di Bergamo, ricostruirà il dibattito intorno agli studi sul maschile, specie in area statunitense. I Masculinity Studies verranno analizzati in rapporto all'evoluzione interna al femminismo, con particolare attenzione alle tensioni irrisolte, generate dall'influenza decostruzionista, tra soggetti concepiti in senso «essenzialistico» e soggetti intesi come intersezione di molteplici assi di differenza. Si metteranno poi a fuoco le ragioni di un'apertura degli studi letterari all'analisi del maschile specie nel contesto italiano, ancora oggi restio a interrogare criticamente le identità di genere e sessualità.

Fabio Andreazza, ricercatore di storia del cinema all'Università di Chieti, nel suo intervento, incrociando sociologia, analisi formale e intertestuale, si proporrà di interpretare il dongiovannismo che caratterizza il protagonista di «Diario di un vizio» di Marco Ferreri – un regista che ha posto al centro della sua opera la ridefinizione dell'identità maschile nel secondo Novecento – come un atto performativo volto a riaffermare un modello tradizionale di virilità.

Prendendo spunto dal caso dei «protocolli al maschile» (Männerprotokolle) pubblicati nella DDR a metà degli anni Ottanta dalle scrittrici Christine Lambrecht e Christine Müller, Michele Sisto, comparatista, libero ricercatore e redattore della rivista Allegoria, riflette su quanto e a quali livelli il genere influenzi il posizionamento degli autori e delle autrici nel campo letterario, condizionando non solo le loro traiettorie, ma anche le forme, i contenuti e il genere letterario delle loro opere. Il maschile, come il femminile, non è un tema, di cui esaminare le variazioni in un corpus di testi, ma un fattore che agisce a tutti i livelli della riproduzione sociale, ivi compresa la produzione di letteratura.

Il Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità: http://www.unibg.it/struttura/struttura.asp?cerca=csli_intro Gruppo di Ricerca sui Linguaggi della Guerra e della Violenza: http://dinamico2.unibg.it/guerra/

© RIPRODUZIONE RISERVATA