Telecamere, nuove regole
a tutela della privacy

Prima le telecamere, adesso il regolamento. Dopo un decennio di polemiche, il sistema di videosorveglianza cittadino sarà sottoposto a una normativa puntuale e dettagliata con particolare riguardo al trattamento dei dati personali.

Prima le telecamere, adesso il regolamento. Dopo un decennio di polemiche, il sistema di videosorveglianza cittadino sarà sottoposto a una normativa puntuale e dettagliata con particolare riguardo al trattamento dei dati personali. Una normativa«garantista» passata ieri sera al vaglio della prima Commissione all'unanimità.

«Pur non avendo alcun obbligo di legge in tal senso – ha sottolineato l'assessore alla Sicurezza Cristian Invernizzi – abbiamo ritenuto doveroso affiancare il diritto alla sicurezza garantito dalle telecamere con un'adeguata tutela della privacy. Ci siamo così rifatti alla bozza suggerita dall'Anci modificandola però con ulteriori garanzie. In particolare abbiamo ridotto da 7 a 5 giorni il termine massimo per la conservazione delle immagini registrate».

«Il sistema delle 81 telecamere – aggiunge il security manager Virgilio Appiani – è stato allestito con l'obiettivo di garantire la sicurezza e la prevenzione generale, accompagnato però da una serie di norme a tutela della riservatezza: il regolamento stabilisce con puntualità le modalità con cui i privati possono accedere alle immagini, una possibilità che abbiamo agevolato predisponendo un modulo ad hoc».

Semaforo verde e tutti d'accordo, si diceva. «È un regolamento che qualifica il Comune anche nei confronti delle altre forze di polizia», ha commentato Enrico Fusi per la lista Bruni. «Una scelta corretta, giusta e in discontinuità rispetto all'atteggiamento avuto finora dall'assessore», aggiunge Elena Carnevali (Pd). Ben fatto anche per Alberto Ribolla (Lega) che si è soffermato soprattutto «sulla completezza del documento».

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