Tre giorni «boliviani», con l’elezione della Miss

Fine settimana boliviano a Bergamo, con la seconda edizione di Miss Bolivia in Italia. Parrebbe un semplice concorso di bellezza, in realtà racchiude un variegato calendario di attività culturali, folcloristiche, artistiche e culinarie venerdì 20 e sabato 21 giugno, a cornice dell’elezione della Miss (nella foto sotto le ragazze in gara), domenica 22 giugno a cominciare dalle 15 al Creberg Teatro Bergamo. Obiettivo dell’iniziativa - organizzata da Miski Promozioni in collaborazione con la Missione Santa Rosa da Lima e con il patrocinio dell’Ambasciata di Bolivia a Roma, di Consolato onorario boliviano di Bergamo, Comune e Provincia di Bergamo, Cisl e L’Eco di Bergamo - è promuovere l’integrazione culturale e sociale della comunità boliviana nella società italiana e bergamasca.Il rito propiziatorio del TinkuVenerdì 20 giugno alle 20.30, all’oratorio di Longuelo, il Colectivo teatral Asi es mi tierra della Red Intercultural Madre Tierra, diretto da Galia Villaroel, inscenerà in spagnolo il rito del Tinku, il cui significato è incontro. Il rituale propiziatorio, le cui movenze assumono la forza e la violenza di una lotta, è un incontro tra giovani di comunità diverse per sanare contrasti e festeggiare nuova semina e raccolto. Per buon auspicio si offre in sacrifico alla Terra il sangue fluito nello scontro tra comunità. I popoli andini e il seme della quinuaSabato 21, invece, piazza Pontida sarà allestita con banchetti di associazioni di volontariato, tra cui Celim con la mostra Está bien?, Comitato umanitario Casari onlus per adozioni a distanza in Bolivia, Yanapakuna, associazione di figli di seconda generazione o nati da matrimoni misti tra italiani e boliviani, Casa dei Boliviani, Associazione Orientale de Bolivia, Abi (Associazione boliviani in Italia). La giornata, coordinata da Sonia Rocha e ristorante Tom e Jerry per degustazione di cibo, Gabi Rojas e Ruth Cuevas per il mercatino dell’artigianato, sarà aperta, verso le 11, con una cerimonia propiziatoria. Bruciando della ko’a, l’associazione Tahuantinsuyo chiederà alla Madre Terra serenità per la comunità. Il 21 giugno, per la tradizione Aymara, tra le tre principali etnie della Bolivia, «inizia il nuovo anno. Nasce il nuovo Sole, il cui primo raggio passa attraverso la Porta del Sol situata nelle rovine di Tiahuanaco», precisa lo scultore e pittore Nivardo Torrido Cabrera. Anche le sue tele, raffiguranti il sole con colori acrilici, verranno esposte durante il pomeriggio. Alle 15, alla Domus Alexandrina, la dottoressa Estrella Quiroga, in collaborazione con l’associazione L’Altra America, alcuni studenti dell’Università di Bergamo e il dottor Pietro Ingrosso, terrà una conferenza su La quinua, l’abbraccio andino. Descrivendo la quinua, pianta originaria di Cile, Perù e Bolivia, coltivata oltre i 3800 metri d’altitudine e di diverse varietà, si spiegherà come la biodiversità di questa pianta, e le relazioni tra le genti delle Ande per addomesticarne il seme, «rispecchino della diversità culturale del nostro popolo», commenta Quiroga. Alle 17, in piazza Pontida si terrà il concorso di cucina della quinua, curato da Blanca Valenzuela. Oltre a premiare il miglior piatto (al vincitore andranno 200 euro), i bergamaschi potranno degustare le diverse pietanze a base di quinua.Ragazze in garaDomenica 22, alla presenza di autoritàtra le quali l’ambasciatore boliviano Esteban Elmer Catarina, l’ambasciatore di Bolivia alla Santa Sede Carlos Federico de la Riva Guerra e il console onorario Giuseppe Crippa, si svolgerà l’elezione di Miss Bolivia in Italia. Le 22 ragazze selezionate, pettinate e truccate dall’Accademia bergamasca acconciatori, sfileranno indossando sia abiti tradizionali sia vestiti dello stilista boliviano Marcelo Antezana, responsabile, con Linda Mancilla, delle coreografie. La giuria, presieduta dal dottor Antonio Cesarini, oltre a Miss Bolivia in Italia eleggerà anche Miss Eleganza, Miss Fotogenia, Miss Simpatia e Miss Passerella. Alla serata, presentata da Claudio Colombo e Manuela Benassi Bayon, canterà Daniele Reggiani (cantante bergamasco che ha anche scritto un inno dedicato all’AlbinoLeffe) il quale sottolinea come «il linguaggio universale della musica può avvicinare cultura bergamasca e latina, da cui si deve emulare la capacità di resistere alle avversità».(20/06/2008)

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