La Scuola di magistratura è realta
E ora si attende l'inizio dei corsi

E' stata ufficialmente presentata a Bergamo, nel foyer del Teatro Donizetti, la Scuola superiore della magistratura, alla presenza del sindaco Franco Tentorio, del presidente della Provincia Ettore Pirovano, dei ministri Angelino Alfano, Umbero Bossi e Roberto Calderoli.

E' stata ufficialmente presentata a Bergamo, nel foyer del Teatro Donizetti, la Scuola superiore della magistratura, alla presenza del sindaco Franco Tentorio, del presidente della Provincia Ettore Pirovano, dei ministri Angelino Alfano, Umbero Bossi e Roberto Calderoli.

«È importante che a Bergamo parta una scuola di magistratura. Finalmente, e menomale - ha detto il ministro Umberto Bossi -. Sarà la scuola della Lombardia, io mi sento più sicuro se vado a farmi giudicare da un magistrato che capisce il mio dialetto. Da adesso anche un po' di lombardi diventeranno magistrati». Bossi ha anche ringraziato il ministro della Giustizia Angelino Alfano che «ci ha sostenuto e ha permesso la realizzazione della nascita della scuola».

«C'è la necessità che ci siano rappresentanti di casa propria. Non dico soltanto di casa propria ma anche di casa propria. Mi sembra che quando si entri in Procura, ad esempio qui a Bergamo, lo slang non sia proprio quello bergamasco» sono state le parole del ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, che ha rilanciato l'ipotesi di magistrati «che rappresentino il territorio».

Il ministro Alfano ha in ogni caso ribadito che la Scuola servirà a tutti i magistrati italiani. Anche il vice presidente del Csm Michele Vietti ha voluto precisare in una nota che: «La Scuola della magistratura, il cui progetto è peraltro ancora in via di definizione, sarà la scuola della magistratura italiana. Le sue sedi sul territorio, ovunque ubicate, saranno sedi di formazione per tutti i magistrati italiani di qualunque provenienza geografica ed avranno tutte una direzione e una impostazione unitaria. Mi stupisce molto perciò - ha aggiunto il vice presidente Vietti - che di questa inaugurazione sia stata data una lettura che non corrisponde alla normativa e alla finalità istitutiva della Scuola».

Soddisfazione per l'apertura della Scuola di Magistratura - ma con qualche perplessità sull'attività vera e propria della stessa in questa fase - arriva anche dai magistrati bergamaschi.

Dopo una serie di passi falsi e rinvii, la Scuola di magistratura scalda dunque i motori: mercoledì è stato siglato il contratto per l'affitto dei locali tra il procuratore dell'Opera Sant'Alessandro, monsignor Paolo Rossi, e i rappresentanti del Demanio e del ministero della Giustizia. E ora tocca all'inaugurazione: i tecnici di Comune e Provincia hanno già fatto un sopralluogo nei locali di via Sant'Alessandro che ospiteranno la scuola di alta formazione dei magistrati.

Tempi e modalità dei corsi sono competenza del Comitato direttivo della scuola, altra questione sulla quale si erano registrati in passato notevoli ritardi, con il Csm che ha impiegato qualcosa come tre anni per nominare un proprio rappresentante. Nell'attesa le spese per l'affitto dei locali del Collegio Sant'Alessandro (242 mila euro l'anno) erano stati equamente divisi tra Comune e Provincia, non senza polemiche per una certa qual inerzia romana. Dal 1° gennaio l'affitto della sede (vuota) è però passato al ministero della Giustizia: la firma del contratto con l'Opera Sant'Alessandro è ora cosa fatta; sei anni rinnovabili di altri sei, a conferma della volontà di far partire i corsi in modo strutturato.

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