Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 22 Giugno 2011
    Lega, oggi la resa dei conti
Stucchi in pole position
    
            Lo scossone di Pontida c'è stato. A fibrillare dopo il raduno è la Lega stessa, in cui è arrivato il tempo della resa dei conti interna. Il Carroccio fa i conti da tempo con il cosiddetto cerchio magico, Stucchi è in pole position.
        
Lo scossone di Pontida c'è stato. A fibrillare dopo il raduno è la Lega stessa, in cui è arrivato il tempo della resa dei conti interna. Il Carroccio fa i conti da tempo con il cosiddetto cerchio magico, le persone fisicamente più vicine alla famiglia di Bossi, che si contrappone praticamente a tutti gli altri, i «colonnelli» Maroni e Calderoli in testa. A Pontida la base ha «incoronato» Maroni («Presidente del Consiglio»). 
Oggi si voterà alla Camera il capogruppo: potrebbe essere la prima vera battaglia campale. Marco Reguzzoni (cerchio magico) è a rischio. In pole c'è il bergamasco Giacomo Stucchi, dell'ala maroniana.
Questo perchè nella Lega non ci sono correnti,  nella Lega c'è la faccenda del «cerchio magico». Questo il nome (già di  per sé esplicativo) con cui nel Carroccio si usa chiamare l'entourage ristretto  di persone vicine a Bossi (dire alla famiglia Bossi è più corretto), fra  cui Rosi Mauro, segretaria del Sinpa, o lo stesso Reguzzoni. Di qui il  cerchio, di là praticamente tutti gli altri, con in testa i «colonnelli»,  da Roberto Maroni a Roberto Calderoli, da Roberto Cota fino a Giancarlo  Giorgetti, segretario della Lega Lombarda. Trattasi di coloro che a Bossi  sono vicini per la strada politica percorsa. Due forze, con atteggiamenti  distinti anche rispetto a Berlusconi (lealisti i primi, più duri i secondi),  il senatur nel mezzo. Poi è arrivata Pontida, e quegli striscioni che  hanno evidentemente mostrato dove va la militanza, incoronando Maroni «presidente  del Consiglio». Dal pratone ci si aspettava lo scossone, scossone è stato.  E non tanto quello atteso alla vigilia (crisi di governo?), quanto una  cosa tutta in casa. Con la base a lanciar messaggi e il «capo», Umberto  Bossi, a interpretarli. Con l'entourage politico schierato, ma mai più  di così disallineato, con quegli interventi blindati (e allora forse era  vero che a dar da pensare erano le bizze della fronda «cerchista») a mostrar  il problema più che a coprirlo. 
E se la guerra di posizionamento  è iniziata da tempo, la prima battaglia campale si giocherà oggi sull'elezione  a Montecitorio. Una votazione dovuta (l'incarico è arrivato a scadenza  a fine aprile) ma che rischia di provocare un altro scossone: il posto  di Reguzzoni (cerchio magico, appunto) alla guida del gruppo (la sua vice  è la bergamasca Carolina Lussana) è fortemente a rischio, e al decollo  per la successione c'è proprio Stucchi. Che rappresenta l'altra ala e martedì era dato per strafavorito. Sono 59 i deputati, il cerchio, pare, non  arrivi alla decina. Si parla anche di voto segreto. E allora vedremo oggi:  come sempre nella Lega, l'ultima parola spetterà a Bossi.
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