Il kosovaro: «Santo Barcella?
L'hanno ucciso gli altri due»

«Io era a casa a dormire, ma Telini mi ha confidato di aver ucciso Santo Barcella insieme a Poletti. Anche lui poi me l'ha confermato». Lo ha dichiarato Benim Ponik, 36 anni, operaio di origini kosovare residente a Gazzaniga al gip Raffaella Mascarino.

«Io era a casa a dormire, ma Telini mi ha confidato di aver ucciso Santo Barcella insieme a Poletti. Anche lui poi me l'ha confermato». Lo ha dichiarato Benim Ponik, 36 anni, operaio di origini kosovare residente a Gazzaniga al gip Raffaella Mascarino.

Ponik, in Italia da oltre dieci anni, è stato il primo ad essere sentito dal giudice, lunedì mattina intorno alle 8,30. E rispondendo alle domande del magistrato ha confermato, proprio perché era a letto, di non avere alcuna colpa nell'omicidio di Santo Barcella, l'artigiano settantenne di Clusone ucciso con un taglio alla gola e abbandonato in un sacco nei boschi di Gandino.

Poi il gip ha interrogato Geremia Telini, 43 anni, imprenditore di Gorno: con Benim Ponik era stato fermato nel primo pomeriggio di venerdì, su disposizione del sostituto procuratore Carmen Pugliese che coordina le indagini svolte dai carabinieri. Telini però si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il terzo fermato in ordine di tempo (il provvedimento è stato eseguito sabato) è Roberto Poletti, 38 anni, disoccupato di Gorno: dovrebbe essere interrogato nel pomeriggio di lunedì.

Tutti e tre per il momento sono iscritti nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

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