Alzano, poste rinnovate a Nese
Ma niente soldi delle pensioni

L'improvvisa chiusura dell'ufficio postale ha innescato disagi e proteste a Nese di Alzano. In frazione si percepiva qualcosa di strano, ma la sorpresa è arrivata quando per quattro giorni, dal 24 al 29 giugno, lo sportello postale di via Paleocapa è rimasto chiuso.

L'improvvisa chiusura dell'ufficio postale ha innescato disagi e proteste a Nese di Alzano. In frazione si percepiva qualcosa di strano, alla luce di certi movimenti di persone, mobili e arredi nei locali delle Poste. Ma la sorpresa è arrivata quando per quattro giorni, dal 24 al 29 giugno, lo sportello postale di via Paleocapa è rimasto chiuso.

Un fulmine a ciel sereno che ha suscitato proteste giunte anche in municipio, anche perché è stato eliminato il pagamento in contanti delle pensioni. «Nessuno ci ha detto nulla - ha affermato residente in piazza San Giorgio -. L'ufficio postale è rimasto chiuso senza un minimo di preavviso. Abbiamo chiesto in Comune e ci hanno risposto che la chiusura era temporanea e che si sarebbero persi alcuni servizi».

«A seguito di nostre richieste di informazioni - spiega il consigliere della minoranza consiliare "Gente in Comune" Manuel Bonzi - in municipio ci è stato detto che era una chiusura provvisoria, per una ristrutturazione interna dell'ufficio postale che, come dichiarato all'amministrazione comunale, avrebbe portato alla presentazione di uno sportello riveduto e corretto, dotato soltanto di pochi servizi. E, a quanto pare, alla sua riapertura di giovedì, lo sportello era molto ridimensionato, con il taglio di alcuni servizi».

«Il fatto è grave – continua Bonzi –. Stiamo cercando risposte, ma non arrivano. La situazione è incerta, ma quello che è sicuro è che la gente è molto scontenta. Lo sportello di Nese è strategico: serve un bacino più ampio: viene utilizzato anche dagli abitanti di Olera e Monte di Nese, per un utenza potenziale complessiva di circa 6.000 persone».

«Noi, come minoranza e, più in generale, come centrosinistra di Alzano - afferma Bonzi -, vogliamo che lo sportello portale di Nese rimanga come prima. Non si capisce il perché del suo ridimensionamento. Le poste sono un'azienda privata ma il servizio che offrono è pubblico. Per questo scendiamo in piazza per una raccolta di firme».

Al sindaco Roberto Anelli il problema non era sconosciuto: «La situazione ci era nota già da una decina di giorni, a seguito di una comunicazione. Subito mi sono attivato personalmente con la direzione delle Poste di Bergamo, per sapere cosa volessero veramente fare dello sportello di Nese. Mi hanno assicurato che i servizi per i cittadini sarebbero stati mantenuti tutti, ad eccezione del pagamento in contanti delle pensioni».

«E che, in aggiunta, sarebbe stato attivato uno sportello per le imprese. Ma subito in giornata ho richiesto una formale comunicazione che mi assicurasse per iscritto quanto detto al telefono. Ho inviato già due solleciti, l'ultimo giovedì scorso, peraltro manifestando pesantemente il mio disappunto, ma non ho ancora ricevuto alcuna risposta».

«Al consigliere Bonzi, però, dico di non strumentalizzare troppo la cosa - continua Anelli -: infatti, è da due settimane che stiamo monitorando la questione, ben prima che lui si muovesse. Siamo tutti arrabbiati, questo sì. E non mancheranno le azioni congiunte per giungere ad una sistemazione del problema».

Tiziano Piazza

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