Poste, protesta a Berbenno
E a Nese residenti in rivolta

Poste aperte? Spesso per scoprirlo occorre arrivare davanti alla porta, tra chiusure improvvise, problemi tecnici e cambi d'orario. Ma a Berbenno, in Valle Imagna, hanno cominciato a chiedersi che ne sarà dello sportello di via Papa Giovanni XXIII.

Poste aperte? Spesso per scoprirlo occorre arrivare davanti alla porta, tra chiusure improvvise, problemi tecnici e cambi d'orario. Ma a Berbenno, in Valle Imagna, hanno cominciato a chiedersi che ne sarà dello sportello di via Papa Giovanni XXIII.

O meglio, se ciò che sta scritto nero su bianco sarà rispettato o se, come per il vicino ufficio di Ponte Giurino (che di Berbenno è frazione), quello che dovrebbe essere un taglio temporaneo diverrà invece definitivo.

Poi c'è la questione di Nese, ad Alzano Lombardo, dove i residenti sono in rivolta per la chiusura al pubblico, di fatto, dell'ufficio postale, «convertito» in «Poste imprese», a servizio quindi soltanto delle aziende.

A Berbenno, il problema nasce dalle code, sempre più frequenti, che i clienti devono fare soprattutto in giornate di pagamento pensioni o di scadenze per pagare le varie bollette. In più, da Bergamo l'azienda Poste Italiane ha fatto sapere al Comune che dal 5 al 18 settembre prossimo l'ufficio postale resterà aperto non più sei giorni alla settimana, ma solo tre: il martedì e il giovedì dalle 8,30 alle 14 e al sabato dalle 8,30 alle 12,30. Come, si sono chiesti in Comune, vuoi vedere che facciamo la fine di Ponte Giurino, pure aperto solo tre giorni?

Il sindaco Claudio Salvi ha fatto presente alla filiale 2 Bergamo il problema delle code, chiedendo anche spiegazioni sulla nota firmata dal direttore Maria Letizia Fumagalli. La direzione comunica che l'ufficio postale rientra in un progetto di «rimodulazione temporanea di apertura degli uffici postali durante il periodo estivo».

Leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 14 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA