Riuniti: Emi Bondi, 52 anni
nuovo primario della Psichiatria I

Emi Bondi, 52 anni, è il nuovo primario della Psichiatria I degli Ospedali Riuniti. Toscana d'origine, ha studiato Medicina all'Università degli Studi di Pisa, dove si è anche specializzata in psichiatria alla scuola del prof. Giovanni Cassano.

Emi Bondi, 52 anni, è il nuovo primario della Psichiatria I degli Ospedali Riuniti. Toscana d'origine, ha studiato Medicina all'Università degli Studi di Pisa, dove si è anche specializzata in psichiatria alla scuola del prof. Giovanni Cassano, con un lavoro sperimentale sulla riabilitazione dei pazienti con disturbi alimentari, che ancora oggi è uno degli ambiti di maggiore interesse nell'attività clinica e manageriale della dottoressa Bondi.

Terminati gli studi, lascia la Toscana per un incarico di 6 mesi all'Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna. «L'opportunità è arrivata grazie a un contatto ottenuto da un compagno di corso – ricorda Emi Bondi -. Doveva essere una posizione temporanea, ma in Valtellina poi ci sono rimasta per 16 anni».

È così che nel 1996 inizia la sua carriera al CPS di Bormio, di cui diventerà responsabile nel 2002. Nel 2009 ottiene l'incarico di sostituto temporaneo del primario del reparto di Psichiatria del presidio di Morbegno, che ha mantenuto fino al giugno scorso.

«I 12 anni trascorsi al CPS di Bormio, quelli che io definisco gli anni di frontiera, e poi l'esperienza all'SPDC di Morbegno mi hanno restituito una visione complessiva sul mondo delle cure psichiatriche e un significativo bagaglio di conoscenze mediche e manageriali – spiega Bondi -. È questo background ricco ed articolato che mi ha portato qui a Bergamo, dove ho trovato ottimi collaboratori, con cui sono entrata subito in sintonia, e percorsi di lavoro già ben avviati da chi mi ha preceduto».

Tra gli obiettivi del suo mandato, quello di dare una risposta di cura soprattutto ai giovani, perché è tra i ragazzi adolescenti o poco più che ventenni che nascono le patologie psichiatriche, difficili da intercettare e per questo troppo spesso trascurate. Grande attenzione sarà riservata anche alle famiglie dei pazienti, che, esattamente come il malato, si trovano a vivere momenti molto difficili, ma che possono svolgere, se adeguatamente coinvolti, il ruolo di preziosi alleati di tutti i professionisti che sono direttamente chiamati alla cura e alla riabilitazione dei malati psichiatrici.

Emi Bondi, terzo primario donna dei Riuniti, promette anche particolare attenzione al mondo femminile, perché in certi periodi della vita, come la gravidanza e il post partum, le donne si trovano a vivere una condizione mentale molto fragile, che necessita di sostegni adeguati.

«Nutro grande interesse nei confronti delle cosiddette patologie di genere, settore oggi centrale e innovativo che sta segnando anche le più recenti frontiere della ricerca – conclude Bondi -. In generale riuscire ad intercettare i soggetti giovani sarà tra le mie priorità, perché è a 20 anni che sorgono le psicosi per poi svilupparsi in tutta la loro problematicità nella vita adulta».

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