Sisma, i rischi sono ridotti
Ma molti edifici sono a rischio

Oscilla, trema, ballonzola. Nella maggioranza dei casi non ce ne accorgiamo, ma la Bergamasca sismicamente parlando ha un suo perché. Eccome. Sono infatti a quota quaranta i Comuni orobici con sismicità fra i livelli massimi «disponibili» in Lombardia.

Oscilla, trema, ballonzola. Nella maggioranza dei casi non ce ne accorgiamo, ma la Bergamasca sismicamente parlando ha un suo perché. Eccome. Sono infatti a quota quaranta i Comuni orobici con sismicità fra i livelli massimi «disponibili» in Lombardia. Siamo secondi solo ai cugini bresciani che - insieme i veneti, ed è da lì che è venuto il terremoto dell'altro giorno - fanno i conti con la faglia gardesana.

A dirci come siamo messi sono le mappe recentemente riviste dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ma anche un censimento sulla vulnerabilità degli edifici «strategici o rilevanti» di tutta la Lombardia voluto dal Pirellone e guidato proprio dall'Università di Bergamo.

Partito nel 2006, lo studio si è appena concluso: a coordinarne la parte scientifica Paolo Riva, preside della facoltà di Ingegneria di Dalmine e docente di costruzione in zone sismiche. Nel report, l'identikit di qualcosa come 4.177 edifici (pubblici, o comunque di competenza regionale), di cui 1.562 in soli 85 Comuni della Bergamasca.

Il risultato? Per quanto ci riguarda, la «vulnerabilità» delle strutture in caso di sisma è media o medio-alta. Fra gli edifici in muratura, il 71,6% avrebbe bisogno di un restyling deciso. In generale, nella Bergamasca, si stima che un edificio pubblico su due non supererebbe l'esame della normativa vigente. Il rischio è relativo, ma la stima è comunque pesante.

Nella nostra provincia, la mappatura «storica» vede in testa per rischi solo Fontanella, Torre Pallavicina, Pumenengo e Calcio. Si tratta di Comuni su cui tutt'ora lavora una commissione sismica provinciale. «Sono aree con sismicità normalmente medio-bassa, ma con alcuni eventi di magnitudo più elevata», è la chiosa dell'Ingv.

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