Chiede documenti ai carabinieri
Era ubriaco: condanna a 9 mesi

A processo ha raccontato di aver bevuto dopo essere stato abbandonato dalla fidanzata. La sbornia sarà momentaneamente servita a lenire le pene d'amore, ma rischia di compromettere in modo definitivo la fedina penale di un operaio 43enne di Zanica.

A processo ha raccontato di aver bevuto dopo essere stato abbandonato dalla fidanzata. La sbornia sarà momentaneamente servita a lenire le pene d'amore, ma rischia di compromettere in modo definitivo la fedina penale di un operaio 43enne di Zanica.

Perché, in preda ai fumi dell'alcol, s'è spinto a sfidare i carabinieri che avevano fermato due suoi conoscenti, e il teatrino è presto sfociato in una resistenza a pubblico ufficiale con conseguente arresto e condanna a 9 mesi e 10 giorni (pena aggravata perché è recidivo).

Sono le 17,15 di sabato, i militari rintracciano fuori da un bar di via Nazionale a Seriate l'auto che, poco prima, aveva causato un incidente e non s'era fermata. Il conducente ammette l'addebito, i carabinieri passano a controllare lui e la donna che gli è accanto.

A questo punto sulla scena irrompe l'operaio. A piedi, barcollante, l'uomo già da lontano comincia ad apostrofare i militari: «Non basta una divisa per esigere i documenti», urla. Anzi, a un certo punto è lui a chiederli alla pattuglia.

Mentre attorno alla scena si sta formando un capannello di curiosi, l'operaio passa agli insulti. I carabinieri cercano di calmarlo, ma lui reagisce, minaccia e si divincola. Scatta così l'arresto per resistenza e la denuncia per oltraggio. Lunedì 25 luglio in direttissima il 43enne, smaltita la sbornia, ai militari, anziché i documenti, ha chiesto scusa.

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