Testa, un anno dopo la morte
Radici: «Il suo ricordo indelebile»

Sacbo e l'aeroporto di Orio al Serio ricordano con affetto e gratitudine la figura di Ilario Testa a un anno dalla scomparsa. Per quindici anni alla presidenza della società di gestione aeroportuale, dal 1993 al 2008, ha segnato con la sua attività manageriale gli anni del rilancio e del definitivo successo dello scalo bergamasco, contribuendo alla crescita dell'infrastruttura sotto l'aspetto professionale e della qualità dei servizi.

Nell'anniversario della scomparsa, l'ing. Miro Radici, presidente di Sacbo, ne testimonia le straordinarie doti facendosi portavoce del sentimento del personale aeroportuale e delle migliaia di persone che hanno potuto apprezzarne lo stile e le capacità gestionali, riconosciute dal conferimento della laurea honoris causa da parte dell'Università degli Studi di Bergamo.

«Una persona attenta e scrupolosa, instancabile protagonista di una lunga stagione, che con la sua perspicacia e scelte oculate ha contribuito a creare una dimensione organizzativa assurta a modello nel campo del trasporto aereo a livello nazionale ed europeo - afferma Miro Radici -. Ho avuto modo di verificare come Ilario Testa abbia lasciato un segno indelebile, contribuendo a formare in ognuna delle figure professionali che operano in ambito aeroportuale una profonda coscienza e senso di partecipazione alle strategie operative indirizzate a garantire efficienza e qualità dei servizi».
 
«Ho sempre ammirato di Ilario Testa la capacità di valorizzare le risorse umane – prosegue Miro Radici - così come di creare in ogni circostanza le opportune sinergie per ottenere risultati che sono puntualmente maturati e hanno permesso di impostare i progetti di adeguamento delle infrastrutture accompagnati da crescita occupazionale anche sotto forma di indotto».
 
«L'opera di Ilario Testa consente oggi a Bergamo e al suo territorio, e più in generale alla Lombardia, di vantare una delle migliori realtà operative aeroportuali e quella che viene giustamente definita una porta di ingresso da e per l'Europa, indispensabile per la mobilità di persone e merci, strategica per il turismo e l'economia», conclude Radici.

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