Sarnico, danni per 800 mila €
alla «Boat House» dopo il rogo

Prima una nuvola grigia, poi calcinacci, rottami ovunque, il nero lasciato dalle fiamme e l'acre odore del fumo che ristagna tuttora a due passi dal lago. Si contano i danni a Sarnico, al piano terra del rimessaggio di barche «Boat House», di via Vittorio Veneto.

Prima una nuvola grigia, poi calcinacci, rottami ovunque, il nero lasciato dalle fiamme e l'acre odore del fumo che ristagna tuttora a due passi dal lago. Si contano i danni a Sarnico, all'indomani del disastroso rogo divampato nel tardo pomeriggio di venerdì al piano terra del rimessaggio di barche «Boat House», di via Vittorio Veneto, dov'erano sistemati storici Riva, 20' Bahia Mar, 25' Sport Fisherman e Abbate, tutti scafi realizzati negli Anni '70-'80.

Nel capannone è andato tutto distrutto: il tetto, 13 barche di marchi prestigiosi e motori. La prima stima dei danni ammonta a più di 800 mila euro, dei quali circa 600 mila euro di imbarcazioni e motori. «Guardate - indica Marco Grassi, 48 anni, sarnicese, amministratore della società -, proprio lì c'erano due Riva Rudy. Non c'è più nulla e si fatica persino a intravedere uno scafo. Per fortuna le fiamme non hanno coinvolto il piano inferiore del deposito, dove sono sistemati una ventina di altri scafi. Il danno sarebbe stato ancora più grave».

Sulle cause sono in corso verifiche da parte dei vigili del fuoco, ma sembra sempre più prendere corpo l'ipotesi che a provocare il divampare delle fiamme possano essere stati i lavori edili da parte di una impresa di Villongo impegnata a posare una guaina di catramina per il rivestimento del tetto. Trattamento che avrebbe causato il surriscaldamento di una parte del tetto in legno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA