Scuola, più controlli sui libri
I genitori: la spesa sia detraibile

Intensificare i controlli sull'applicazione delle norme sull'adozione dei libri di testo. Ma soprattutto non considerare l'istruzione solo come una questione delle famiglie. Lo dice l'Associazione italiana genitori (Age).

Intensificare i controlli da parte di scuole, genitori e dirigenti scolastici sull'applicazione delle norme sull'adozione dei libri di testo, che ci sono e sono spesso aggirate. Ma soprattutto non considerare l'istruzione solo come una questione delle famiglie. La proposta arriva dell'Associazione italiana genitori (Age) in prossimità dell'inizio delle scuole.

Sulla questione del caro libri di testo l'Age chiede quindi che siano fatte rispettare le normative ministeriale e che, anche a fronte di un difficile momento di crisi, si cambi l'atteggiamento culturale e politico nei confronti dell'istruzione. Sul primo fronte, mentre si avvicina l'inizio della scuola e come ogni anno le famiglie fanno i conti con la spesa per il corredo scolastico e, soprattutto, per l'acquisto dei libri di testo, senza dimenticare i vocabolari, gli strumenti tecnici specifici, i trasporti, si stima che l'aumento medio sarà fra il 3 e il 5%. «Le norme sono chiare, eppure la spesa aumenta – rileva il presidente Guarmeri - . Il tetto di spesa stabilito annualmente dal ministero (quest'anno elevato in modo variabile da circa l'1,5% al 3%) è superato in moltissime scuole italiane. Le “specifiche e motivate esigenze” sono frequentissime, e di anno in anno si apportano comunque ai testi modeste variazioni (per esempio negli eserciziari), così da renderne impossibile il riuso. A ciò si aggiungano i testi “consigliati”, quindi non considerati per il rispetto del “tetto ministeriale”, testi in pratica obbligatori quando l'insegnante è in classe».

«Vogliamo fare un forte richiamo alla responsabilità di ciascun organismo – afferma il presidente dell'Associazione italiana genitori - . Chiediamo più controlli e, se serve, l'individuazione di sanzioni. Sollecitiamo, inoltre, l'attivazione di tutte le forme individuali e collettive per il risparmio: comodati, prestiti, testi on line, e-book, autoprodotti e in rete, come è il caso del bookinprogress. Che vanta alcune esperienze in giro per l'Italia».

Ma insieme a queste misure, l'Age sollecita anche una inversione di tendenza nel modo di considerare le spese per l'istruzione, anche in tempi difficili, in cui le famiglie sostengono il peso dei sacrifici richiesti dalla proposta di manovra anticrisi. «Proprio nei giorni in cui si decidono provvedimenti economici di grande impatto sociale - conclude Davide Guarneri - , chiedendoci se siano solo le famiglie, in concreto, a sostenere il dovere di bilanci pubblici rigorosi, vorremmo soprattutto richiamare l'attenzione sulla spesa del nostro Paese per l'istruzione. Da anni istituzioni autorevoli come Ocse e Bankitalia spiegano che l'aumento dell'istruzione comporta negli anni successivi un incremento medio del Pil. Le spese dell'istruzione, allora, sono una questione delle singole famiglie e dei singoli genitori, quasi una delle tante rivendicazioni particolari, oppure un investimento, e quindi una responsabilità del Paese intero? Fra spese per il cane e spese per lo sport, perché non introdurre nella manovra la detraibilità dei libri di testo, in quanto investimento in cultura e futuro?».

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