Incredulità , sgomento e dolore
Così i lettori ricordano l'11 Settembre

Sgomento, angoscia, incredulità, rabbia e soprattutto dolore, tanto dolore: sono questi i sentimenti che in quelle terribili ore dell'11 settembre 2001 e nei giorni successivi hanno scosso il cuore dell'umanità intera di fronte al drammatico attentato alle Torri Gemelle di New York.

E tu cosa facevi dieci anni fa? Come hai vissuto il crollo delle Torri?  Scrivicelo a [email protected]

Sgomento, angoscia, incredulità, rabbia e soprattutto dolore, tanto dolore: sono questi i sentimenti che in quelle terribili ore dell'11 settembre 2001 e nei giorni successivi hanno scosso il cuore dell'umanità intera di fronte al drammatico attentato alle Torri Gemelle di New York.

Anche i nostri lettori seguirono quel «pezzo di storia» con gli stessi sentimenti, come ci raccontano nei messaggi arrivati al giornale.


Ecco i ricordi che i nostri lettori ci hanno inviato in redazione

Ero in ufficio al computer, con la radio accesa. Ho sentito che interrompevano la musica per dare la notizia che un aereo si era schiantato su una delle torri gemelle. Pensavo ad un incidente… dopo poco, ho sentito che un altro aereo si era schiantato sull'altra torre. Mi sono collegata ad Internet (che non era così veloce come oggi!!!) ed ho visto queste immagini allucinanti, assurde… ripensandoci ho ancora i brividi, come allora! Sono rientrata a casa, nel tardo pomeriggio, e non ho smesso di seguire la TV per tutta la serata. Ricordo ancora il titolo del TG1: “Attacco all'America”, con una Lilli Gruber quasi ammutolita e visibilmente scossa. Ho temuto sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale… per fortuna non è successo, ma il mondo non è più stato lo stesso e nulla tornerà come allora. Ancora oggi, in questi giorni soprattutto, quando vedo degli speciali televisivi in ricordo di questo evento, rimango senza parole di fronte a tali violenza e follia.
Cristina

...11 settembre 2001...è una data che porto impressa dentro fresca come dieci anni fà...una ferita che non mi ha toccato fisicamente ma che mi ha impressionato e rattristato enormemente. Quel giorno stavo tornando a casa dopo il turno di lavoro,ero in macchina ed ascoltavo musica quando le stazioni radio hanno annunciato lo schianto del primo aereo nella torre;poco dopo hanno dato in diretta il susseguirsi degli eventi e lo schianto del secondo aereo. Sono rimasto allibito,non mi sembrava vero,non credevo alle mie orecchie e cosi sono corso a casa per accendere la tv;mia madre non sapeva niente e quando ho acceso c'erano già le edizioni straordinarie dei TG che trasmettevano le prime immagini;c'era sgomento,angoscia e incredulità in entrambi...non riuscivo a dire una parola,guardavo le immagini quasi impietrito;e mi chiedevo "ma come è possibile",uno stato come l'America che viene attaccato dai terroristi cosi,come è stato possibile!;e di li a poco diedero la notizia del terzo schianto sul Pentagono e il crollo delle torri. E' stato tutto cosi rapido,un susseguirsi di eventi tragici che ha gettato nel terrore il popolo americano e che ha scioccato tutto il Mondo;penso che tutte le persone in quei momenti provassero le stesse sensazioni,e un enorme senso di impotenza,nessuno poteva fare niente e vedere quelle povere persone morire cosi,mi ha letteralmente straziato il cuore,non era una guerra,non hanno colpito soldati,ma hanno ammazzato persone innocenti,di ogni nazionalità e che non hanno neppure avuto il tempo per capire o pensare "perchè"... Già,non si sà ancora oggi di preciso come sono andate le cose e anche questo fà male;come ricordo bene quanto facevano male quelle immagini,forse c'erano molte cose che avrei voluto dire in quel momento ma mi è rimasto tutto dentro,quasi ad implodere in uno strozzato pianto...e continuo a ricordare quelle persone con rispetto,calore ed affetto...
Vanoli D.

A volte la nostra mente esalta attimi del proprio vissuto con enfasi ed unicità, per poi scoprire che nessuno di noi fa parte del privato, ma appartiene all'umanità intera! E' successo quella sera entrando in un Hotel della Slovenia, scelto da mio marito e me per festeggiare il nostro Anniversario di Matrimonio: una scelta che ci avrebbe fatto sentire ricchi per un paio di giorni (sebbene fosse fra quelle più economiche), ma soprattutto felici di riservare attenzione a una ricorrenza che di solito si esauriva davanti ad una torta casereccia e un brindisi con la famiglia! Passando davanti alla sala TV con i bagagli alla mano, l'attenzione è stata catturata dall'espressione dei presenti verso le immagini sullo schermo che riproducevano lo schianto del primo aereo sulle Torri. Ci sono voluti pochi secondi per capire che non si trattava di un film, ascoltando lo speaker che commentava in lingua locale, per cui l'ansia del non sapere di preciso aumentava a dismisura, anche perché le immagini si commentavano da sole. Un attimo..ed è stato come se fossimo protagonisti sopravvissuti alla tragedia, senza provare nondimeno lo strazio nell'anima, come quello che si specchiava sui volti inquadrati, sporchi di polvere, con mani al cielo annaspanti, con le sirene spiegate che urlavano il dolore e la paura!!! Sgomento e incredulità quando poi si è capito che tutto quel finimondo era stato voluto da altri uomini!..altre parole e giudizi suonerebbero banali e mi fermo al ricordo di quelle lacrime grosse e silenziose che scorrevano sul viso di noi tutti presenti, inchiodati davanti a quella scatola detta TV. I bagagli in camera sono rimasti chiusi e sulla notte è sceso un silenzio di piombo che ha trovato comunione nell'abbraccio d'amore verso mio marito che mi carezzava il capo per consolarmi…un lutto comune, che anche il giorno dopo si leggeva sul viso dei passanti. E la fretta di rientrare in Italia, quasi per assicurarci che ai nostri cari non fosse successo nulla,…ma con la consapevolezza che ognuno di noi poteva essere al posto di chi non c'era più e, forse ancor peggio, di chi era rimasto. Da allora ogni nostro anniversario, festeggiato in famiglia con gioia, riserva un attimo di silenzio per una memoria che trasmetteremo ai nostri nipotini, a cui insegnare, come fatto per i figli, che davvero ogni giorno vissuto è un regalo prezioso e va rispettato per ognuno di noi e per gli altri!
Loredana

Ricordo come fosse ieri quel giorno che ha davvero cambiato la storia. Sono poche le immagini così vive nella mia memoria, anche quando si parla di eventi di famiglia, ma credo che quelle trasmesse in tv in quel drammatico giorno rimarranno impresse in me per sempre. Stavo stirando e guardavo una soap opera su rete 4, doveva essere un giorno come tanti altri quando, ad un certo punto, il programma viene bruscamente interrotto da una edizione straordinaria del Tg, si vedeva in continuazione un aereo infilarsi nella prima torre, come una lama di coltello nel burro, tutti quei fogli di carta che volavano attorno. La prima cosa che ho fatto è stata quella di afferrare il citofono che collega il mio appartamento a quello di mia madre, che abita sotto di me, per dire anche a lei di guardare cosa stava succedendo e, proprio mentre stavamo con il citofono all'orecchio, è sbucato il secondo aereo che ha centrato l'altra torre; insieme abbiamo gridato per la sorpresa e lo sgomento, non sapevamo cosa pensare, un brivido di terrore mi corse per tutto il corpo, cercavo di capire se, magari, poteva trattarsi di un qualche scherzo televisivo ma la concitazione dei vari telecronisti, di Fede e della CNN erano troppo reali. Ho continuato a stirare ma senza mai allontanarmi dalla televisione fino all'epilogo finale, fino alla caduta, drammatica delle torri gemelle… Era tutto così inumano quello che stavo guardando che alternavo momenti di pianto ad altri di vero sconforto pensando a cosa ci si poteva aspettare ancora dal futuro. Le persone che si gettavano nel vuoto, quelle che invocavano aiuto dai piani più alti, erano scene davvero terribili; cercavo di immedesimarmi in loro, di vivere il loro terrore, la loro paura per la sicura morte che li avrebbe colti di li a poco, ma era impossibile. Anche ascoltando nei giorni successivi le registrazioni delle segreterie telefoniche alle quali qualcuno ha potuto affidare gli ultimi pensieri, gli ultimi saluti, le ultime raccomandazioni, nessuno può immaginare il dolore vissuto da quelle migliaia di persone nei molti minuti trascorsi ad aspettare la fine. Credo che, al loro posto sarei impazzita, era come stare già in una tomba ancora prima di morire, perché tutti sapevano che non sarebbero usciti da quella trappola. Se nelle intenzioni degli ideatori di quell'orribile massacro c'era la volontà di colpire il mondo intero,hanno davvero colto nel segno, e le immagini di quel giorno, di quei volti ricoperti di polvere, dei loro occhi disperati, rimarranno fissi nei nostri cuori per sempre così come l'immagine di quella bimba che fuggì, nuda, da Hiroshima.

Marina Armici

Lavoravo al pc, come tutti i giorni e ascoltavo la radio un po' distrattamente. Poco dopo mi accorsi che il tono degli speaker era cambiato, si era fatto serio, niente più musica e così ascoltai con attenzione. Un aereo si era schiantato contro una torre, non ci volevo credere, provai a collegarmi e a internet ma era impossibile, mi limitai a seguire la trasmissione radiofonica e le notizie che arrivavano erano agghiaccianti. Comunicai ai miei colleghi quello che stava accadendo e pensai che forse era l'inizio di una grande guerra. Lavorai turbata e impaurita per tutto il pomeriggio, ricordo che uscii prima dall'ufficio per arrivare a casa e guardare la Tv. Quel pomeriggio rimarrà impresso nella mia memoria per sempre. Una preghiera per quei poveri innocenti , vittime della cattiveria.

Laura C.

Non posso certo dimenticare cosa facemmo quella mattina, perchè di buon' ora ci recammo all'agenzia viaggi che allora ci assisteva , per ritirare i biglietti aerei del nostro primo viaggio negli States, viaggio che avrebbe dovuto avere inizio qualche giorni dopo. Lo sognavamo da mesi e lo avevamo studiato nei minimi particolari ed ora, nel pomeriggio di quel giorno infausto, stavamo davanti al televisore stropicciando tra le mani quei biglietti tanto attesi. Che si fa ? ; Si va ugualmente? ; Ma certo.......!; Aspetta , ripensiamoci bene.....; Forse......; Hai paura?; No!; Si! , Un po'....; L'opinione comune dei parenti e amici non era certo d'aiuto :"Siete dei pazzi con tendenze suicida" Quello che ci fece decidere per la partenza fu la telefonata dell'agenzia viaggi che inopinatamente ci contattò per sapere se come la maggior parte dei loro clienti eravamo intenzionati ad annullare il viaggio. Ok, saremmo partiti proprio per reagire e non dare forza alla prepotenza del terrorismo. Se ricordate in quel periodo gli aerei volavano praticamente vuoti : volammo Malpensa /Heatrow con altre 13 persone a bordo , e Heatrow/Los Angeles con 30/35 compagni di viaggio su di un Jumbo 747. Il primo riscontro positivo lo ricevemmo direttamente dal personale di bordo che passò singolarmente a ringraziarci perchè data la scarsità di passeggeri molti loro posti di lavoro erano in serio pericolo , il secondo lo ricevemmo dall'accoglienza riservataci per la stessa ragione in tutti gli alberghi , motel , fast food o ristoranti che scegliemmo durante il viaggio. Eravamo "tutti" solo preoccupati per l'atto terroristico in sè , ma già qualche grande pensatore andava dicendo che dopo il 1492 ed il 1789 , il 2001 segnava la fine di un' era di grande evoluzione e l'inizio di un' altra di probabile , terribile . involuzione. Noi "tutti" ,invece, lo abbiamo capito in seguito a nostre spese.

Nicola Pazzi

Quel giorno me lo ricordo come fosse ieri: andavo a scuola, finivo alle 14 e rientravo a casa per le 15. Mi ricordo di aver accesso la tv per vedere cosa facessero e nel frattempo mi ero messa a mangiare qualcosa che avevo trovato in frigorifero, ricordo che avevano interrotto tutti i programmi tv e che stavano mostrando la prima torre colpita dall'aereo e poi subito dopo vidi in diretta il secondo aereo colpire la seconda torre, ero senza parole, senza fiato, avevo molta paura, tanta rabbia e mi sono sentita vulnerabile. Ricordo la gente che si lanciava dalle torri, la polvere, ricordo le immagini della gente che camminava piano in fila con il cappotto bianco dalla polvere, ricordo i pompieri, ricordo gli occhi di chi veniva inquadrato incredulo per quanto stesse accadendo. Mio papà arrivò dal lavoro alle 17, aveva sentito tutto alla radio, e in silenzio ci abbracciammo.

Simona

L'11 settembre 2001... i primi giorni di scuola della 5ª superiore.. arrivo a casa e pranzando accendo la tv e subito vedo la scena del primo aereo che si schianta contro la torre.. poi l'altro e, momento ancora più devastante, il crollo delle 2 torri...immense ed imponeneti, ma che in quel momento sembravano fatte di cartapesta... scene da film, che invece erano la realtà..mi ricordo soltanto un'immensa sensazione di angoscia, smarrimento ed incredulità...la sensazione che nulla sarebbe stato più come prima, la paura per quello che sarebbe potuto venire dopo.. è come se fosse successo ieri, non sembrano passati 10 anni. Penso che il ricordo di quel giorno rimarrà sempre impresso nella mia mente, come nella mente di tutti. Provo un profondo senso di ammirazione però per come gli americani hanno saputo reagire di fronte a questa catastrofe: nonostante l'immenso lutto, hanno reagito con orgoglio, con coraggio e senza piangersi addosso. Si sono rimboccati le maniche e hanno saputo ricominciare, anche se con un vuoto incolmabile dentro...

Annalisa

Mi trovavo a Ibiza con il mio marito,era una giornatina uggiosa così approfittai per dormire,mio marito era sveglio e accese la tv ,fece zapping e vide diverse edizioni speciali dei vari tg,nel frattempo mi svegliai,il tempo migliorò e andammo in spiaggia ,senza aver capito assolutamente cosa fosse successo,poi la sera tornammo,facemmo la la doccia e intanto che ci sistemavamo,abbiamo riacceso la tv e ancora edizioni speciali,questa volta con attenzione seguimmo attentamente tutto e allibiti davanti a una catastrofe del genere siamo rimasti senza parole e devastati da sensazioni orribili,con tanta paura di prendere l'aereo dopo pochi giorni...quel giorno e quella vacanza mi rimarrà impressa tutta la vita.

Sara

Quel giorno dopo essere stata impegnata tutta la mattina fuori casa tra commissioni e spese, nel primo pomeriggio mi misi a stirare davanti alla tivu, e subito cambiò la scena e vidi un aereo trafiggere la prima torre, un urlo angosciante mi esplose dalla gola e subito presi il telefono e chiamai mia madre, (solo che mia madre non c'era, era venuta a mancare a giugno). In quel momento sentii la necessita di parlare con lei la persona più importante della mia vita, rendendomi conto di ciò iniziai un pianto sommesso e disperato che anche ora mi attanaglia la gola. Quel 2001 mi ha tolto la persona più cara della mia vita, mi ha dato la gioia di diventare per la prima volta nonna, ma mi ha lasciato la netta sensazione che nulla, sarà più come prima di questa immensa tragedia. A tutte le vittime innocenti, venuti a mancare in maniera atroce, il mio ricordo perpetuo.

Marina

Ero in ufficio, intenta ad aggiornare il sito web dell'azienda. Mentre cercavo online del materiale, ho notato una notizia: un aereo si era schiantato contro un grattacielo di NY. Dopo pochi secondi il comunicato è stato aggiornato: si trattava di un boeing che aveva colpito una delle torri gemelle. Ho subito pensato a una catastrofe. Ho informato Paola - la collega che divideva con me l'ufficio – perché una sua parente lavorava nei paraggi del WTC. Visibilmente preoccupata, ha chiamato sua madre, apprendendo con sollievo che l'ufficio della cugina non era in una delle due torri, ma in un grattacielo accanto. Nel frattempo il web è saltato e non c'è stato più verso di accedervi. Non ricordo quanto tempo sia passato, ma il mio ufficio è stato invaso dai colleghi della divisione commerciale che all'epoca non avevano Internet. Informati dai dipendenti del magazzino che avevano la radio accesa, mi chiedevano di cercare aggiornamenti sugli attentati negli States. Ho subito pensato al boeing, ma non facevano che ripetermi di due aerei contro le torri, di un terzo sul Pentagono e di un quarto dirottato. Ero basita, tanto che ho pensato a uno scherzo: era per me impossibile credere a quanto mi stavano dicendo. Il web continuava a essere fuori uso, così ho chiamato l'unico mio familiare che poteva essere davanti alla tv a quell'ora. Ricordo di aver ripetuto meccanicamente ai colleghi quanto mi raccontava: una torre era caduta, l'altra stava crollando, il Pentagono era in fiamme e il quarto aereo forse era precipitato. Non si trattava della trama di un film apocalittico, era tutto vero, incredibilmente vero. Paola ha richiamato casa, chiedendo alla madre di contattare la cugina. Purtroppo il suo cellulare era staccato e così è rimasto per alcune interminabili ore. Solo a fine giornata è riuscita a comunicare con lei: stava bene, era appena uscita dalla metropolitana quando è avvenuto il primo crollo. E' stato il caos, la gente correva, non sapeva che fare e tutt'attorno c'era polvere. Una volta rientrata a casa, ricordo di aver acceso la tv… quanto ho visto rimarrà sempre impresso nella mia mente. Prima di allora non avevo mai provato un senso di smarrimento e di impotenza così grande. Non c'erano parole, solo il gelo. Il ventunesimo secolo era appena iniziato… ma nel peggiore dei modi per l'umanità.

Michi G.

l'11 settembre del 2001 non avevo ancora tre anni. Mi ricordo benissimo di come fui scioccata quando vidi le immagini alla TV. Ero seduta sul divano in braccio a mia mamma. Per diverso tempo i miei disegni raffigurarono quelle scene. Circa nove mesi dopo l'attentato andai in vacanza in Asia, la prima cosa che dissi ai miei genitori vedendo i grattacieli fu: «Guardate, sono le torri dove vanno dentro gli aerei».

P. J.

Io ero appena tornato da New York siamo andati io e la mia famiglia a trovare dei parenti, quel giorno guidavo il camion e mia madre mi ha telefonato per dirmelo ma io non ci volevo credere, proprio 11 giorni prima ero lì sotto le torri gemelle, un mio conoscente che lavorava in ufficio in una delle due torri quel giorno era malato e dalla finestra di casa sua a visto morire tutti i suoi colleghi di lavoro, non ci sono parole,cordiali saluti.

Massimo Simeone

Quel giorno stavo guardando le repliche di "NON E' LA RAI" con le mie bambine, di 2 anni una e 6 mesi l'altra, quando all'improvviso interrompono le trasmissioni per un'edizione straordinaria di StudioAperto e io penso... qua è successo qualcosa di serio....e poi vedo l'immagine impressionante del primo aereo schiantato contro la prima torre... ascolto atterita le notizie assieme a mio marito che nel frattempo avevo chiamato. E poi, in diretta ho visto lo schianto del secondo aereo e in quel momento ho capito che stava succedendo qualcosa di spaventoso, più grande di noi e ho temuto un'altra grande guerra. Poco dopo sono uscita con la piccola per fare la spesa e avvertivo la paura nell'aria, nelle parole della gente che commentava l'accaduto...nessuno parlava d'altro...

Luciana P.

Il ricordo dell'11 settembre 2001 è vivido e intenso, come se non fossero già passati 10 anni : le immagini su Internet e il susseguirsi di notizie mi travolse come un fiume in piena,provai grande tristezza per tutti gli innocenti che morirono,grande preoccupazione per l'evolversi della situazione internazionale,grande sdegno nel constatare che al mondo c'erano persone talmente becere da provare soddisfazione nel vedere l'America colpita così al cuore (non parlo delle masse festanti a Gaza o in Afghanistan,parlo di miei colleghi di lavoro). Da quel giorno ho perso la visione ottimistica di un futuro senza conflitti,di una pacifica convivenza fra popoli e religioni differenti : la conferma purtroppo s'è avuta con gli attentati “europei” a Londra e a Madrid,a Sharm,senza dimenticare la strage di bambini della scuola a Bezlan,tutti riportanti la stessa matrice. Da quel giorno mi sento sfregiato come lo skyline di New York : i due crateri al posto delle Torri sono diventati meta di pellegrinaggio per migliaia di americani che piangono parenti,amici,conoscenti. Da quel giorno mi sento anch'io Americano

Fabio B.

Ognuno di noi avrà sempre stampato nella mente e nel cuore il ricordo di quei momenti. Ero a Milano con il mio compagno per un appuntamento di lavoro. Non troviamo parcheggio resto in auto, in seconda fila e, non potendo abbandonare il mezzo per ingannare il tempo ho acceso il piccolo televisore. Ho visto la prima immagine di una delle torri in fumo ed ho pensato ad un film. Volevo cambiare canale ma l'immagine era la stessa, mi sono detta "sono proprio negata per le nuove tecnologie, proprio imbranata, non riesco nemmeno ad usare un telecomando ". Ma in quell'istante il giornalista urlava tutta la sua diperazione e vedendo l'aereo non riuscivo a capacitarmi di ciò che stava accadendo. Poi mi sono resaconto dell'attacco all'America. Nella mente subito i racconti di guerra della mia nonna e la sua voce: "mi auguro che non venga mai per voi una terza guerra mondiale" e quel sogno ricorrente: io sola in una grande città lontana dagli affetti più cari e, quel terrore che mi paralizzava e mi impediva di tornare da loro. Sono sconvolta chiamo mia sorella in ufficio ... le grido "accendi il televisore" lei non capisce pensa ad uno scherzo mi riattacca il telefono. Mi sono sentita sola e persa ero nel panico.... io , il nulla , di fronte ad una tale catastrofe di tale dimensione. Ho capito il senso del terrore. Da quel giorno la nostra vita sarebbe cambiata. Meritevole rispetto alla famiglie che hanno saputo riemergere da quella polvere.

Viviana

Ero in ufficio; passò un collega, un buontempone,e ci disse " Sapete che un aereo ha distrutto le torri gemelle?" Al momento pensavamo che chiedesse attenzione per una delle tante baggianate che di solito raccontava, ma la sua faccia era diversa, stravolta, allibita. E allora subito quella telefonata a casa: la conferma in diretta dalla televisione di quello che stava succedendo e poi ancora una, due, tre telefonate per sapere dove erano i miei cari e se stavano bene: la paura che fosse l'inizio di un conflitto mondiale.

Sara Betelli

Dieci anni fa ero in ferie in Portogallo. Abbiamo sentito dalla nostra guida che erano caduti 2 aereoplani. Ma fino a sera non sapemmo la realtà, cioè che si trattasse di un vile attentato non solo all'America ma al mondo intero. Anche oggi vedendo le immagini in tv mi viene una tristezza

Gualtiero Turani

Buongiorno, lavoro in banca e come tutti i giorni ero seduto alla mia postazione di lavoro. In quel periodo ero consulente investimenti e quindi avevo sulla mia scrivania il video radiocor con l'aggiornamento costante delle quotazioni di borsa e le notizie. La prima sensazione che qualcosa di grave fosse successo fu per effetto dalle quotazioni che all'improvviso ebbero un brusco e continuo ribasso. Andando sulla pagina delle notizie poi, i miei colleghi ed io, cercammo di decifrare con il susseguirsi delle notizie quanto stava succedendo. Poi è storia.

Gianluca Passarella

Avevo da poco iniziato a lavorare quando il figlio del titolare è entrato in ufficio gridando: Due aerei sono finiti contro le torri gemelle! In quello stesso momento abbiamo risposto io e la mia collega che film stesse guardando ma lui continuava a dire che era la verità. Sono corsa in casa del titolare a vedere la tv e in quello stesso istante stava crollando la prima torre….sono rimasta scioccata delle immagini che stavo vedendo…..non credevo ai miei occhi. Quando poi alle 17.30 sono arrivata a casa non ho tolto gli occhi dalla tv guardando tutti gli speciali, e ancora oggi provo un grande dolore ma soprattutto rabbia per quello che la mente malata di un uomo può fare.

Chiara Facchinetti

Quel maledetto giorno tutto è andato storto; la mattina ho fatto l'esame di inglese all'università è come volevasi dimostrare non l'ho passato. Prendo il pullman scendo alla mia fermata altro scenario: il lutto fuori dalla casa di una mia carissima amica, era morta la mamma! Arrivo a casa accendo la televisione per svagarmi e sento il peggio: attacco alle Torri Gemelle. Non riesco a sentire niente, panico totale sembra un film di fantascienza irreale. Per un attimo ripenso alla giornata trascorsa e che se prima di cliccare il bottone della tv mi sembrava un incubo, poi ha realizzato che il peggio doveva ancora venire. Non dimenticherò mai quelle scene e tutte quelle povere persone rimaste sole sotto le macerie a morire, a tutti quei bambini rimasti orfani che al ritorno a casa non trovano più mamma e papà. Spesso ripenso a tutto, alla cattiveria, alla mavagità di tante persone e mi accorgo che da allora siamo andati sempre peggio cosa dobbiamo aspettarci per il futuro dei nostri figli?

F. Francesca

Nel momento del crollo delle torri stavo lavorando, ma mi è andato subito il cuore in gola perchè ho dei parenti che vivono a New York. Non riuscivamo a metterci in contatto ed eravamo tutti presi dal panico, tra l'altro mio cugino fa il pompiere e quel giorno era di servizio. Non ho parole.

Patrizia

L'11 settembre 2001 ero inviato de L'Eco di Bergamo a Veronello, campo d'allenamento del Chievo (neo promosso in serie A), per la vigilia della partita Juventus-Chievo. Al bar del centro d'allenamento, appresa la notizia e viste le immagini in tv, corsi in campo, insieme al collega Claudio Gregori (La Gazzetta dello Sport), per darne comunicazione all'allenatore Del Neri e ai giocatori.

Ildo Serantoni


Mi ricordo che quel giorno mi stavo recando presso la scuola di mia figlia , per la prima “riunione” della classe prima elementare In auto, dalla radio, le notizie che inizialmente avevo creduto il trailer di un nuovo film ….. poi invece la terribile certezza che non si trattava di un film : era tutto vero !!!

Mary

Cosa facevo??? ero letto per sospetta gravidanza e guardavo la tv,sembrava un bel film drammatico,ma poi ascoltando meglio eravamo in diretta dall'america ed era tutto reale,ho visto quasi in diretta il secondo aereo schiantarsi,pazzesco quanti morti!!!
ciao

Claudia


L'11 settembre 2001 ero in ufficio e stavo lavorando, come tutti i giorni. Ad un certo punto, un mio collega esclamò " Hanno appena dichiarato guerra all'America" . Mi collegai subito ad Internet e vidi le immagini che tutti conosciamo. Non capivo. Pensai ad un incidente. Poi in diretta video vidi il secondo aereo arrivare e mi si gelò il sangue nelle vene. Mi misi a piangere. Si vedevano delle persone che si buttavano dalle finestre. Poi il crollo. Ho pensato che quel giorno il mondo cambiava, per sempre. Nulla sarebbe stato più come prima.

I.T.

Quel maledetto giorno intorno alle 14 ero in macchina, ascoltavo musica e pensavo al sole che quel giorno era veramente forte e la giornata bellissima. Lo speaker radiofonico avvisa di un comunicato stampa dell'ultimo minuto, un aereo si è abbattuto su una delle torri gemelle, fiamme e fuoco e migliaia di persone intrappolate in quello che diventerà un enorme incubo. Ho sentito un brivido alla schiena, un brivido di presagio della catastrofe che sarebbe avvenuta. Mi sono fermata, ho girato la macchina e sono tornata in ufficio immediatamente. Li ho trovato mio padre seduto alla sua scrivania intento a scrivere e gli ho fatto accendere la tv. Su tutti i canali c'era la stessa visione, la torre colpita e in fiamme, la gente in strada che scappava tutta impolverata. I cronisti parlavano di un possibile errore di rotta dall'aereo; un fortuito incidente e invece.....dopo pochi attimi l'arrivo dell'altro aereo! Non ci sono parole per descrivere il mio dolore, le lacrime che ho versato e il terrore che ho visto negli occhi di mio padre che guardava con me la tv. Sono scesa in laboratorio e ho detto a tutti quelli che incontravo di accendere la radio perchè era successa un cosa tremenda e per un attimo tutta la fabbrica si è fermata, tutti ascoltavano la notizia in preda allo sbigottimento. Questi sono stati i momenti in cui ho saputo cosa era successo in America, e questi sono i ricordi che mai più si cancelleranno dalla mia mente, il mio pensiero ora va a tutti quelli che sono sopravvissuti, ai parenti di quelli che sono deceduti per colpa di un uomo che non si può definire altrimenti che malato di mente.

Tina Pezzotta


L'11 settembre 2001 ero in centro, in via Clara Maffei, avevo una gamba steccata e camminavo con le stampelle in seguito a un banale incedente domestico, nulla di che. Mi ero fatta accompagnare da mio padre in quanto dovevo necessariamente pagare l'assicurazione della moto che scadeva proprio il giorno seguente. Mentre effettuavo il pagamento sento le impiagate che si passano la notizia a fior di labbra: “un aereo si è schiantato su delle torri gemelle di New York…” . Finisco quel che dovevo fare, scendo in strada, dove mio padre mi attende con l'auto, e ripartiamo alla volta di casa. Gli riferisco quanto ho sentito, sinceramente un po' scettica… sarà un piccolo aeroplano che ha sbagliato rotta. Accendiamo la radio per saperne di più: le notizie si ricorrono, nessuno sa nulla di preciso o forse siamo noi che non vogliamo credere a quello che sentiamo apparendoci talmente paradossale. Comunque in breve siamo a casa. Accendo la TV: allora Enrico Mentana conduceva il TG5 e mi fermo lì. A casa ero sola, ma non ce la facevo proprio a non condividere quel che vedevo con altri. Così chiamo mio marito e mia madre che a quell'ora erano ancora in ufficio. Sembrava tutto così in impossibile: il secondo aereo che colpisce la seconda torre, il fuoco, il fumo, le persone! E poi perché? Chi? Non riesco a trattenere le lacrime, a dir la verità, rievocando quei momenti, non riesco a trattenerle neppure ora. Le notizie sono sempre peggiori… eppure riescono a mandare la pubblicità (quella non si ferma mai), che squallore! Sembra un gara a chi la dice più grossa: eppure è tutto vero! Poi la voce di Mantana si fa più concitata. Sono lì davanti alla tv con in mano il telefono e ricordo solo che dicevo a mia madre: “sta venendo giù, mamma, la torre si sta sgretolando! Sta crollando” Mio Diooooo! La vedevo, ma non ci potevo credere e le persone? La gente sarà tutta sfollata mi dicevo, ma non era così. Ringrazio la redazione per la possibilità che da a noi lettori di raccontare il nostro vissuto di quei momenti terribili.

Flavia Sala


L'11 settembre lavoravo in Brembo ed ero negli uffici di Capriate con l'allora presidente della Brembo North America Ken Miller, un' americano residente a Los Angeles Stavamo pianificando una mia visita negli states che avrebbe dovuto avvenire a fine settembre. Qualcuno venne nel mio ufficio appena dopo pranzo e mi disse che un'aereo si era schiantato sul WTC a New York La cosa mi fece impressione perché nel 1982 passai vari giorni a New York per motivi di studio e visitai le torri da dove si godeva un panorama incredibile di Manhattan Ma non avrei mai pensato la causa dell'incidente e le sue conseguenze. Mi collegai ad intenet che allora era un po' una novità e riuscii per l'ultima volta quel giorno a collegarmi (in seguito fu praticamente impossibile) e vidi la foto delle torri in fiamme. La notizia del secondo aereo fu poi la conferma dell'attacco . A quel punto Ken, che allora aveva 60 anni fu preso dal panico, anche perché non era chiaro cosa fosse esattamente successo : non riusciva a contattare con la sua famiglia in california,e le notizie che arrivavano solo attravero una radio erano confuse e contraddittorie. Ci recammo cosi presso la sede di Curno dove c'era la televisione e li vedemmo il delirio che era successo. Ricordo di essere rimasto per ore nella sala televisione con altri colleghi attoniti e silenziosi a rivedere decine di volte le immagini del secondo aereo che si schiantava, della gente che si buttava dalle finestre per non morire bruciata, degli sguardi dei polizziotti smarriti, di Giuliani che cercava di rassicurare i newyorkesi....... Il caos. Poi il crollo in diretta, lo shock, la polvere, poi la conapevolezza che anche l'altra torre sarebbe caduta, cosa che infatti avvenne. Ken Miller non riusciì per tutto il giorno a parlare con sua moglie, ci riusci solo all'alba. Per giorni rimase bloccato in Italia perché ogni volo era stato vietato. Io non mi resi conto in quei momenti che il mondo sarebbe cambiato perché era tutto così irreale ed impossibile. Mi ci volle tempo per capire che il mondo non sarebbe stato più lo stesso e quando a novembre 2001 per lavoro mi recai negli USA realizzai che mi ero recato in un paese in guerra : gli americani erano cambiati, erano diventati sospettosi con chiunque non avesse un passaporto statunitense, le code in aereporto, i controlli del bagagli così profondi da richiedere ore, dalle migliaia di bandiere americane ovunque, dalle magliette con scritto “united we stand” che ogni americano indossava. Fu un cambiamento profondo, visibile ,non reversibile.

Andrea Taschini


Dieci anni fa. Mi ricordo benissimo quel giorno... Avevo quasi finito di lavorare,facevo il giardiniere, uno dei primi lavori dopo le superiori, in attesa di qualcosa di meglio. Io e un mio collega incontrammo un nostro conoscente che ci disse che un'aereo si era appena schiantato contro una delle torri gemelle. Come tutte le persone del mondo pensai ad un incidente, ma non mi aspettavo tutto l'orrore che avrei visto da lì a poco. Raggiunsi un mio amico a casa sua, tutti e due eravamo ventenni, e accendemmo la tv per vedere quello che stava accadendo. Immagini così lontane che sembravano un film come tanti di quelli che arrivano da Hollywood, ma in realtà così vicine perchè avrebbero cambiato per sempre la storia della nostra Terra.Gente che gridava e piangeva, che correva smarrita alla ricerca della salvezza,mentre altre persone per sfuggire ad una fine ancora più atroce si lanciavano nel vuoto dalle finestre dei loro palazzi, dandoci l'impressione che non fossero più esseri umani, ma burattini, con le loro braccia che compivano strani movimenti nel vuoto.Noi, così giovani, una della prime generazioni in grado di vedere un evento così carico di disperazione e di orrore in diretta, senza nessuna censura,facendo in modo che quelle immagini rimanessero per sempre impresse dentro di noi. Potevamo vedere il vuoto negli occhi di quei poveri americani che, loro si, stavano vivendo davvero dentro ad un'incubo. Anche noi però avevamo tanta paura.Paura che quello che stava accadendo fosse solo l'inizio.Paura che potesse accadere qualcosa di più grande, una nuova guerra che coinvolgesse molti paesi del mondo a causa della vendetta che gli Stati Uniti d'America avrebbero scatenato su mezzo mondo.Per fortuna non fu così, anche se di guerre, a causa dell'11 Settembre ce ne sono state purtroppo.

Simone Mannai
- Caravaggio

L'11 settembre 2001 ero in Ufficio con la radiolina incollata all'orecchio per avere continuamente le notizie relative al surreale attacco alle Torri. Distinti saluti,

Paolo Palmieri


Il ricordo di quel giorno è ancora vivo in me! lo stesso sentimento, lo stesso sgomento, le stesse paure! La cosa che però ricordo di più è, anche per me, l'assoluta incapacità di distinguere a cosa stavo assistendo in tv: un film o la realtà? Ricordo che ero in cucina da mia mamma e stavo facendo le pulizie dopo pranzo, un primo pomeriggio di sole settembrino. Come da abitudine avevo la tv accesa, non per guardare, ma solo per compagnia. L'avevo su Canale 5, a un tratto mi volto e vedo comparire scritte, sottotitoli; capisco subito che è successo qualcosa, interrompono i programmi, inizio a vedere le torri colpite. Vado su Rete4 e c'è Emilio Fede già in collegamento con le Torri Gemelle attaccate nuovamente dal secondo attacco ........... Il resto è ciò che tutti sappiamo, personalmente è un dolore ancora oggi ricordare quegli attimi! La paura per ciò che stava succedendo, quei corpi che cadevano giù come cade la frutta matura da un albero ....... l'incapacità di non poter fare niente, solo guardare e pregare per quelle vite finite per mano dell'assurdità più assoluta dell'uomo. Non credo sarà mai più possibile dimenticare quell'11 settembre 2011, auguriamoci solo di non doverlo rivivere nuovamente mai .... mai più.

Katy Leporatti

Cosa facevo 11 settembre 2001? Ero studente di ingegneria e ho passato quel triste pomeriggio davanti alla tv, con il fiato sospeso, ad assistere agli eventi che hanno cambiato la storia mentre con il pc portatile preparavo l'esame di progettazione del giorno successivo.

P. C.

Quel giorno, avevo 24 anni, ero in ufficio, stavo lavorando: avevo una connessione internet decisamente scarsa. Sono stato chiamato dai portieri dello stabile i quali da un televisore avevano appreso la notizia. Ricordo come ieri quel momento, i rumori si sono improvvisamente quietati. Dopo il lavoro mi sono recato al ristorante dove lavoravo e ricordo che non venne nessuno: chiudemmo prima, tutti avevamo bisogno di correre a casa e di guardare la TV per capire. Quel giorno lo ricorderemo per sempre.

Giulio Terzi


Buongiorno, io l'11 settembre ero al lavoro e ho sentito la notizia alla radio, come al solito all'inizio sembrava una cosa da poco, le primissime notizie parlavano di un aereo da turismo che sorvolava New York ed era finito contro una torre, poi piano piano le varie notizie riportavano la realtà che tutti conosciamo. Ho vissuto l'evento con angoscia e terrore in quanto 10 giorni prima esattamente 31 Agosto 2011 ero turista a New York e piu o meno alla stessa ora ero sulla torre , all'ultimo piano a gustarmi un bellissimo panorama. Ricordo ancora i volti di alcune persone che lavoravano in quel piano dove c'era un bar e fotografi per foto ricordo. Ricordo benissimo che per salire abbiamo duvuto passare controlli minuziosi, metal detector ecc., (forse c'era qualche cosa nell'aria col senno di poi!!! ). Sicuramente una tragedia che non dimenticherò, ache oggi il pensiero e le immagini mi fanno venire la pelle d'oca pensando alle persone che lavoravano li e che non ci sono piu.
Grazie
Cordiali saluti

Pierantonio Mola

Paradossi della vita. Io stavo coltivando e bagnando una pianta di ulivo (da sempre assurto a simbolo della pace) che avevo messo a dimora nel mio giardino, quando mia moglie si affacciò dalla finestra urlandomi turbata “L'America è sotto attacco!” (stavano andando in onda le prime edizioni straordinarie dei telegiornali). Io non diedi troppo peso all'affermazione, interpretando la cosa come l'azione di qualche pazzoide verso qualche istituzione americana. Solo più tardi mi resi conto dell'importanza e della gravità dell'evento che diede una svolta e un nuovo corso alla storia.

Maurizio Cortesi - Entratico


Ero in ufficio collegato ad internet per cercare un volo per Praga. Dalla pagina iniziale ho saputo praticamente in tempo reale del fatto. La voce si è sparsa immediatamente ed è stato un incubo per giorni.

F. Bonomi

Dieci anni fa proprio a quell'ora ero seduta sul divano con il televisore acceso in quanto ero in attesa del mio primo figlio che doveva nascere il 25 di settembre e che poi invece è nato il 5 ottobre , (quindi ero al termine e spesso mi capitava di sedermi sul divano a riposare un po' ) . Non ricordo che programma stavo guardando ma ricordo perfettamente l'interruzione della trasmissione con un ‘edizione staordinaria del telegiornale che faceva vedere le immagini di quella catastrofe ………. Ho seguito tutto il collegamento scioccata , le lacrime mi scendevano ininterrottamente e un pensiero fisso ricorreva nella mia mente : ma mio figlio nescerà in questo mondo di violenza e crudeltà ????? Non ci sono parole per quello che è successo …….

Cristina Giossi

Avevo 14 anni quell'11 settembre 2001 e ricordo perfettamente quel giorno. Ero a casa di un'amica, la stavo aspettando per uscire a fare il solito giretto pomeridiano. C'era la tv accesa e trasmettevano immagini di grattaceli, nemmeno sapevo si trattasse di New York, le mie conoscenze sulle torri gemelle e sul word trade center erano pari a zero! Non capii subito che si trattasse di un telegiornale, quando si videro le prime immagini della torre colpita io credevo fosse un film... e rimasi a bocca aperta pensando: ma pensa se succedesse veramente...un aereo che si schianta su un grattacielo...terribile! Passarono pochi minuti e mi resi conto che le immagini che stavano trasmettendo erano reali...stava succedendo davvero! Sembrava un terribile incidente! Ma il momento peggiore arrivò quando un altro aereo si schiantò su un altra torre, io e la mia amica ci guardavamo confuse, senza parole, cosa stava succedendo?Perchè? Era un susseguirsi di notizie e immagini, si vedevano molti vigili del fuoco impegnati nel salvare la gente, ma il pensiero andava alle persone intrappolate nei piani superiori all'impatto, ricordo che un video mostrava gente che si affacciava dalle finestre per chiedere aiuto, e gente che volava giù come se fossero fazzoletti... terribile... Arrivò la notizia del crollo delle torri, a quel punto... non ci furono più parole... In quei minuti al telegiornale arrivavano notizie confuse di altri aerei dirottati, si capiva ormai perfettamente che qualcuno stesse attaccando gli Stati Uniti...ma chi? E soprattutto perchè? Come avrebbe reagito l'America a un tale orrore? Nei giorni che seguirono si iniziò a parlare di terroristi, di Al'qaeda, Bin Laden... nomi che io mai avevo sentito, si parlava di vendetta, di guerra.... e mi tornò alla mente uno strano avvenimento: la sera prima dell'11 settembre feci un sogno strano, sognai mio padre che stava in cortile e con un binocolo guardava verso il cielo grigio, c'erano degli aerei che volavano bassi e mio padre si girò verso di me e mi disse: "è iniziata la guerra". Dieci anni dopo, riguardo attonita le immagini di quel giorno terribile... quello che seguì in questi anni fu un'altra inevitabile strage di gente innocente... e ripensando a quell'11 settembre prego per tutta la gente coinvolta, compresi i bambini e le donne afgane, che hanno pagato con la vita l'odio senza senso della razza umana!

Veronica


Quel giorno ero al lavoro, facevo il primo. Sembrava un giorno come gli altri, esco alle 14 e vado a trovare i miei, nel loro negozio di acconciature. Arrivo e mio padre non c'è, mia madre ha un'espressione grave sul viso, gliel'ho vista in diverse occasioni, e in tutte quelle occasioni c'era di mezzo un morto. "Il papà è in casa a guardare la tele" mi dice, capisco subito che c'è qualcosa di grave (mio padre che va in casa a vedere la tele neanche quando ci sono i mondiali lo fa) ma non faccio in tempo a chiedere. Me lo spiega lei. "C'è stato un incidente grosso in America, un aereo si è schiantato contro un grattacielo. Sembra un attentato." Entro in casa, adiacente al negozio, mio padre mi saluta con un cenno poi mi indica il televisore. Chiedo che diavolo è successo. Me lo spiega, mentre le notizie giungono in diretta e confuse, mentre gli aerei e i grattacieli da uno sono due, poi il crollo, poi tutto il resto. Non riusciamo a dire niente perchè non c'è niente da dire. Mi chiedevo chi e perchè, e adesso e domani. Ho avuto pietà per quelle vittime e paura che una persona, se posso dire irresponsabile e inadatta a guidare la nazione più potente del mondo, potesse prendere delle decisioni le cui conseguenze sarebbero state materia di studio dei libri di storia a venire, se mai la storia di questo mondo sarebbe potuta continuare. Da quel giorno nessuno è stato più lo stesso, nemmeno io. Mi sono sentito come un bambino al quale viene mostrato il lato oscuro della vita, con quella voglia impotente di tornare indietro e rifare tutto. Come quando ero davvero bambino e alla tele si parlava di Afredino Rampi, o di Emanuela Orlandi. O come ora che di anni ne ho 40 e vengo a sapere di Yara. Mi chiedo sempre perchè e mi faccio certe domande, guardo i miei figli e non trovo risposte. Nè per me nè per loro.
Grazie e complimenti per la sensibilità che il Vostro giornale manifesta ogni giorno

Valerio Ravanelli


Spettabile Redazione, colgo volentieri il vostro invito nel portare testimonianze in merito all'11.09.01. Di seguito alcuni ricordi ancora vivi. 11 settembre 2001 apparentemente un giorno come gli altri...appentemente!!! ore 15.30 pausa caffè esco dal negozio il centro è semi deserto. una calma surreale. qualche gruppetto di persone chiacchiera qui e la . sento nell aria qualcosa di strano... mi avvio verso il bar e ............ squilla il telefono.............. dall atra parte sento mio figlio il quale prestava servizio militare da alcuni mesi a S Candido prov. di Bolzano .....MAMMA !! MAMMA !!! STA SUCCEDENDO LA FINE DEL MONDO STA SCOPPIANDO LA TERZA GUERRA MONDIALE QUI IN CASERMA SIAMO IN ALLARME ROSSO HANNO ATTACCATO LE TORRI GEMELLE E UN ALTRO AEREO SI STA DIRIGENDO VERSO IL PENTAGONO .............. TI CHIAMO X DIRTI CHE VI VOGLIO TANTO BENE E RINGRAZIARVI DI TUTTO L AFFETTO CHE HO RICEVUTO E LA BELLA FAMIGLIA IN CUI SONO CRESCIUTO ...... stop!! ricorderò sempre il disorientamento totale di quei concitati minuti il non saper cosa fare ..dove andare se tornare al negozio.o tornare a casa. prendere il treno raggiungere mio figlio chiamare qualcuno dei miei cari cercavo un televisore da qualche parte volevo informarmi! !tutto ad un tratto di lato mi sento prendere un braccio. un signore che aveva sentito la conversazione non solo mia ma anche di altri raggiunti telefonicamente(via xx settembre era tutto un vocio e uno squillar di cellulari ora.). si mise a piangere avrà avuto un ottantina d anni tremava si disperava e inveina contro un certo Osama Bin Laden io capivo ancor meno non avevo mai sentito parlare di quell Osama che centrava ora?? lo presi sotto braccio lo rincuorai e pensai.............. se devo morire e tutto deve finire che finisca cosi senza panico con vicino qualcuno che ha ancor più bisogno di me !!! senza nemmeno rientrare in negozio mi avviai verso piazza Pontida mi fermai un attimo ad osservare le finestre della casa in cui ero nata e 2 lacrimoni mi scesero offuscandomi la mente e gli occhi mi girai e il nonnino spari nel nulla ..il tel squillò di nuovo da sola mi avviai verso casa ............................

G. M.

Mio marito PierAngelo era al telefono con il nostro amico , che abita vicino alle torri, e tutto l'ha vissuto in diretta audio. Sconvolti non riuscivano a capire cosa stesse accadendo. Immaginate, quando ha appreso il tutto dalla televisione

Ivana

Nel 2001 avevo 16 anni, e quella mattina mi trovavo all'ipermercato interno di Oriocenter con un mio amico. Ad un certo punto quasi tutte le televisioni esposte cominciarono a trasmettere le immagini della tragedia (non c'era audio, solo immagini), non tutti si fermarono a guardare gli schermi, io per esempio restai a vedere, ma solo per capire di CHE FILM SI TRATTASSE!! solo dopo qualche secondo realizzammo tutti che la catastrofe era reale..il mio primo pensiero? siamo in guerra, e questa volta ci restiamo tutti..

Matteo

Incredibilmente ero proprio in america ma a Santo Domingo Appena arrivato da poche ore per il mio viaggio di nozze, notavo in fare sospetto della gente in spiaggia che allarmata parlava di una torre gemella senza capirne il significato, Bho proseguiamo con bagno e sole nel bellissimo mare. Dopo un po' altro vociferare un altra torre gemella, saliamo in camera appena accesi la tv la Cnn con immagini di crolli e orrore.. E qui di giustifico' tutto Infatti di li a poco delle comunicazioni in bacheca di prolungamento forzato dei soggiorni fino a nuovo ordine per il blocco di tutti i voli . Infatti chi dopo di noi arrivava ai Caraibi fu deviato su Boston e fatto rientrare in Italia Per noi la vacanza e' comunque proseguita nell'incertezza e la paura per il volo di rientro che fu con numerosi controlli di ore e ore nelle minime particolarità a valige e bagagli aperti con metal detector e scarto nei rifiuti di qualsiasi cosa sospetta prima dell'imbarco Per noi e' stato vissuto proprio in territorio americano

Silvano Uberti e Patrizia Fossati - Mozzanica

L'11 Settembre di 10 anni fa' ero nel mio ufficio a Manhattan, 300 metri a sud delle torri. Non mi sono accorto della primo impatto, non fosse per le sirene ed i mezzi di soccorso che iniziavano ad arrivare, mentre ho sentito bene il rombo assordante del secondo aereo che, passando poco sopra il tetto del mio palazzo, si schiantava sulla torre sud, la più vicina. Ero al tel. con l'Italia e la linea è caduta. Poco dopo il sistema di altoparlanti in funzione nell'edificio ha ordinato l'immediata evacuazione. Sono sceso in strada con i miei colleghi e mi si è presentata una scena che ho ancora negli occhi, le torri che bruciavano, poliziotti e pompieri che correvano verso il disastro. Sono rimasto fino a quando la prima torre, a poche centinaia di metri dal punto in cui ero si è afflosciata su se stessa in una gigantesca nube di polvere e fumo. Mi sono messo a correre insieme agli altri verso la sponda dell'Hudson, dove in pochi minuti uno dei battelli che di solito portano i turisti alla statua della libertà, ci ha soccorso portandoci sull'altra sponda . Per ore ho assistito ad una scena che pareva tratta da un film, Manhattan che bruciava, i caccia che sorvolavano a bassa quota NY , ascoltando le notizie di altri attacchi, senza potermi mettere in contatto con mia moglie e mia figlia, che allora frequentava le elementari a Manhattan, più a nord, anche lei evacuata e senza notizie. Penso spesso alle oltre 2700 persone che ho visto morire, ai poliziotti e agli eroici pompieri caduti, con il loro capo in testa , tanti di origine italiana, ai giorni successivi alla tragedia , la città immersa nel lutto, presidiata dall'esercito incredula e ferita , all'odio che ha reso possibile questa immane tragedia, verso altri esseri umani, colpevoli solo di appartenere ad un'altra cultura.

Cristiano Gardani


Buongiorno, ecco il mio 11 settembre 2001: "In quel periodo io lavoravo come operaio metalmeccanico e svolgevo sempre il turno di notte; l'11 settembre come sempre mi son svegliato verso le 13,30 e dopo la mia solita colazione ho inforcato la mia bicicletta da corsa per scalare il Selvino da Nembro per il mio abituale allenamento. Una bella giornata di sole, bene, mi dico e via con l'entusiasmo del ciclista innamorato del suo sport! Mi ricordo come fosse ieri che all'altezza del km 15 mi ha attraversato la strada un ramarro verdissimo, bellissimo...... Solito allenamento, discesa verso casa guardando la mia valle illuminata dal sole. Arrivato a casa prima di fare la doccia chiamo la mia fidanzata, Betty, la quale mi dice: "Hai Visto cosa sta succedendo?" ed io non capisco, chiedo a che cosa si stia riferendo e mi parla di NY, di un aereo in un grattacielo.......... Rimango un poco interdetto e decido prima di infilarmi nella doccia di accendere la tv e tentare di capire: vedo Emilio Fede, le immagini alle sue spalle, il fumo.... non riesco a staccarmi dalla tv e rimango inebettito davanti al video per ore, seminudo e sgomento..... Le lacrime davanti ad immagini sconvolgenti, il pensiero che forse siamo all'inizio di una nuova guerra mondiale, la paura, il pensiero al futuro....... Dopo ore mi rendo conto che devo ancora fare la doccia.........."

R. C.

Buongiorno, se ben ricordo io quel giorno stavo lavorando, e quando alla radio hanno detto che un aereo si era abbattuto contro una delle torri gemelle, pensavo fosse uno scherzo, ( a volte alla radio li fanno) sono corsa a casa, dove la prima cosa che ho fatto è accendere il televisore, purtroppo era tutto vero. Ma la cosa che mi ha molto impressionata è stata quella di vedere molte persone che si lanciavano nel vuoto.

Barbara -
Caravaggio

Io ero al lavoro, ma il mio pensiero era la. L'11 agosto ero in vacanza a New York....da allora ci torno quando riesco.

Antonella Ruggeri

Sono volontaria in ospedale, e quel 11 settembre mi trovavo per servizio al pronto soccorso. Nel locale cucina una tv quasi sempre accesa, lo stupore, l'incredulità di quel momento, quelle immagini che non dimenticherò mai, le grida e l'orrore di quegli istanti. Nessuno voleva credere a cio'che stava succedendo, sembrava un film di fantascienza, ma purtroppo era realta'. Spesso mi ritrovo a pensare a quei momenti e prego Dio che queste cattiverie non possano piu' ripetersi, che questo mondo possa migliorare che l'amore possa avere il meglio sulla cattiveria umana. Distinti saluti.

C. Ivana


E tu cosa facevi dieci anni fa? Come hai vissuto il crollo delle Torri?  Scrivicelo a [email protected]

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