Cromo, l'allarme di sposta a sud
Scoperte altre fonti inquinanti

Ci sono nuovi focolai di contaminazione da cromo esavalente - sostanza cancerogena - nella zona tra Verdellino, Ciserano, Arcene, Castel Rozzone e Treviglio. Lo rivelano i controlli compiuti dall'Arpa di Bergamo tra giugno e agosto.

Ci sono nuovi focolai di contaminazione da cromo esavalente - sostanza cancerogena - nella zona tra Verdellino, Ciserano, Arcene, Castel Rozzone e Treviglio. Lo rivelano i controlli compiuti dall'Arpa di Bergamo tra giugno e agosto, i cui risultati ieri sono stati discussi nel corso di un vertice tra Regione Lombardia, la stessa Arpa, Asl, Provincia e i Comuni interessati.

Secondo quanto accertato dai tecnici dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, ci sono altre fonti di inquinamento a sud della ditta «Cromoplastica» di Verdellino, individuata due anni fa come responsabile della contaminazione e impegnata da allora con le istituzioni per la bonifica: «Le indagini svolte durante l'estate - spiega Carlo Licotti, direttore del dipartimento bergamasco dell'Arpa - hanno messo in evidenza nuovi focolai a sud di quello già individuato. Una delle fonti dell'inquinamento è risultata essere una ditta della zona che svolge lavorazioni galvaniche, mentre per identificare l'origine delle altre anomalie riscontrate nei risultati sono necessari accertamenti più approfonditi».

La ditta in questione è la «Nuova Igb» di Verdellino, specializzata nella cromatura di materie plastiche, che ha già avviato tutte le procedure di bonifica previste dalla legge per questi casi. La Regione ha incaricato l'Arpa di approfondire in tempi rapidi gli accertamenti nella zona per individuare con precisione anche le altre fonti della contaminazione e avviare le relative procedure di bonifica: l'ipotesi dei tecnici è che anche gli altri focolai possano essere attribuibili a imprese che effettuano lavorazioni industriali galvaniche.

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