New York: le gru della Fassi
al lavoro nell'ultimo grattacielo

Le gru della società Fassi di Albino sono al lavoro dal 2003 a Ground Zero, nel cuore di New York, e ora stanno contribuendo a realizzare l'ultimo grattacielo, la Freedom Tower, che sarà alta 541 metri. L'ad Giovanni Fassi: «È un'emozione unica».

«Era un anno fa, pochi giorni prima dell'11 settembre. Mi trovavo al 37° piano, dove allora stavano lavorando le nostre gru, mentre il cantiere si trovava un paio di piani più su. Ho osservato a lungo tutto quanto mi stava attorno, mi sono lasciato cullare dal panorama di New York. Ma lo sguardo alla fine cadeva sempre dove sorgeva il World Trade Center (WTC) e dal quale svettavano le Torri Gemelle. Scrutavo giù sotto, a Ground Zero, dove erano appena stati inaugurati il giardino ricco di piante e le vasche in cui troveranno spazio anche delle cascate: una parte delle opere realizzate per ricordare le vittime. Da un lato c'era la soddisfazione per la parte professionale, dall'altra il silenzioso rispetto in memoria di quelle migliaia di persone morte mentre stavano lavorando o mentre stavano accompagnando i figli a scuola».

A parlare è Giovanni Fassi, amministratore delegato dell'omonima società di Albino che realizza gru, ricordando l'ultima visita fatta al cantiere di Ground Zero a New York. Fassi è un imprenditore di successo, con un'azienda nata grazie alle grandi capacità e intuizioni di papà Franco (fondatore e attuale presidente) e che con l'apporto anche della sorella Raffaella è stata capace di esportare i propri prodotti in tutto il mondo.

Fassi Gru significa cinque aziende e undici stabilimenti, per oltre 60 modelli di macchine. Gru impiegate, per esempio, a salvare i 33 minatori cileni di San Jose intrappolati a 700 metri di profondità. Oppure per operare nel cuore della Freedom Tower, la Torre della Libertà che sta nascendo sulle ceneri di Ground Zero.

La Freeedom Tower prevede uno scheletro in acciaio e titanio, e muri di un metro di spessore, per un totale di 82 piani e oltre 541 metri di altezza complessiva, compresa la guglia finale, alta circa 85 metri, che si illuminerà durante la notte. I costi stimati parlano di ben oltre tre miliardi di dollari. «La Torre della Libertà è la costruzione più conosciuta - spiega Fassi -, ma in realtà tutto l'intervento che si sta realizzando a Ground Zero comprende la realizzazione di sette Torri. Anche l'ex WTC era costituito da sette edifici, dei quali le Torri Gemelle erano i più conosciuti. Nella ricostruzione di Ground Zero, la Freedom Tower è l'ultimo grattacielo che si sta realizzando, il più alto e certamente il più rappresentativo e pieno di significati. La sua altezza (1.776 piedi) richiama l'anno della dichiarazione d'indipendenza americana dalla Gran Bretagna, e la guglia evoca la fiamma della Statua della Libertà».

Come tutti, anche Fassi ricorda bene quell'11 settembre di dieci anni fa. «Impossibile dimenticare una simile tragedia - ricorda l'amministratore delegato -. Mi trovavo in ufficio quando entrò un collaboratore ad avvisarmi che le Torri Gemelle erano crollate. Ci attaccammo, come penso tutti, alla tv per capire cosa stesse accadendo: ben presto capimmo che era l'inizio di una tragedia immane. Ancora oggi, ricordando le quasi tremila vittime innocenti, provo una forte commozione».

Entriamo nel vivo della ricostruzione. «Dopo la stesura del progetto originale della Freedom Tower nel 2003 - rileva Fassi - si è dovuto trovare una serie di soluzioni ottimali che permettesse la sua realizzazione in totale sicurezza e con una tempistica la più rapida possibile. Ammetto di aver provato una grande soddisfazione ed emozione nel vedere, qualche anno dopo, che la nostra idea era risultata vincente: posizionare due nostre gru (modello F800BXP) su altrettante piattaforme che salgono all'interno del grattacielo parallelamente al salire dei lavori per la sua realizzazione. Una soluzione innovativa, mai sperimentata prima di allora, che fa capire quanto sia alta la specializzazione da noi raggiunta. Potendo con le nostre gru distribuire "no-stop" all'interno dell'edificio tutto il materiale necessario ai tecnici e ai montatori delle strutture, la tempistica dei lavori si è accorciata di molto».

Uno sguardo alle ultime foto arrivate da New York e poi si riprende. «Far parte della squadra che sta ricostruendo parte di Ground Zero procura delle emozioni uniche - prosegue Giovanni Fassi -, anche a chi come noi ha già fornito macchinari per cantieri importanti in ogni angolo del mondo. È davvero difficile descrivere quanto sia forte l'orgoglio che la nostra famiglia sta provando nel vedere "salire" la Freedom Tower anche grazie al contributo dei nostri prodotti e alla soluzione da noi sviluppata. Perché la Torre della Libertà non è unicamente un nuovo e innovativo grattacielo, tra l'altro, il primo antiterroristico al mondo: rappresenta per gli americani soprattutto un nuovo simbolo di libertà, di riscossa contro il terrore, il segno tangibile dell'essersi rialzati dopo il vile attacco. Dare loro una mano per tutto ciò ci rende davvero orgogliosi.»

I lavori per il completamento della Freedom Tower e con essa di Ground Zero dovrebbero essere completati entro il 2013, salvo imprevisti. Cosa proverà, chiediamo a Fassi, quando sul tetto della nuova Torre della Libertà, accanto alla bandiera a stelle e strisce americana sventolerà anche quella di Fassi Gru, e con essa, quella di Bergamo? «Sarà uno dei giorni più belli della nostra vita professionale - dice con orgoglio Giovanni Fassi -. Uno dei traguardi più gratificanti, anche umanamente parlando, per tutti i significati che porta con sé questa opera». E intanto nello skyline di Manhattan, Ground Zero continua ad alzarsi: le rosse gru della Fassi di Albino sono al lavoro.

Marco Conti

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