Il «pirlì» finisce in vetrina
tra i giochi di tutto il mondo

Il pirlì, il baghèt e il museo della Val Cavallina varcano i confini della Bergamasca con una missione speciale: rappresentare la storia e le tradizioni di tutta la Lombardia a Verona per il Festival internazionale dei giochi in strada.

Il pirlì, il baghèt e il museo della Val Cavallina varcano i confini della Bergamasca con una missione speciale: rappresentare la storia e le tradizioni di tutta la Lombardia davanti ai trecentomila visitatori attesi a Verona questo fine settimana per il «Tocatì», il Festival internazionale dei giochi in strada.

La kermesse, che giunge alla nona edizione, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia presenterà nelle vie del centro storico di Verona un gioco tradizionale per ciascuna regione. I passatempi regionali saranno ospiti insieme a quelli di diversi Paesi del mondo, per un totale di ben 50 giochi. Per rappresentare la Lombardia gli organizzatori dell'evento (Associazione giochi antichi e assessorato alla Cultura del Comune di Verona) hanno scelto il pirlì bergamasco, un antico gioco considerato «l'antenato del flipper»: si tratta di un tavolo in legno, dotato di sponde, su cui si lancia una trottola cercando di far cadere dei minuscoli birilli. Il tavolo da gioco è costruito come un feudo medievale in miniatura, con le mura e il castello del feudatario, rappresentato da un birillo più grande che si chiama «Titola», cioè colui che ha il titolo di governare.

Ambasciatrice del pirlì a Verona sarà la cooperativa «L'Innesto» di Gaverina Terme, che da 12 anni promuove progetti di valorizzazione del territorio e proprio su questo gioco ha compiuto studi specifici: L'Innesto, col patrocinio della Provincia, del Comune di Bergamo e di Turismo Bergamo, esporrà nella Corte delle Sgarzerie ben sei tavoli da pirlì, tra cui lo storico «pirlì Zinetti» che risale addirittura al 1870.

Ma l'antico gioco non sarà il solo a rappresentare la nostra provincia: a Verona ci sarà infatti anche il baghèt, la cornamusa tradizionale bergamasca, che si metterà in vetrina grazie al gruppo musicale Baghèt Band. La banda orobica si esibirà lungo l'Adige, proponendo musica medievale e rinascimentale, canti e danze popolari della tradizione bergamasca dall'800 ad oggi. Ci sarà poi il contributo culturale del museo etnografico «Cavellas» della Val Cavallina, che nell'ambito del festival terrà una relazione al Forum internazionale della cultura ludica. Non mancherà, infine, uno stand con i sapori tipici della Bergamasca.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 24 settembre

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