Un migliaio a Gandino per l'addio
al dottor Giuseppe Mosconi

Un migliaio di persone ha voluto dare l'addio, mercoledì 28 settembre, nella basilica di Gandino, al dottor Giuseppe Mosconi, 84 anni, per oltre mezzo secolo medico in paese e molto attivo anche in ambito politico, morto lunedì per l'aggravarsi di un male che non gli ha dato scampo.

Un migliaio di persone ha voluto dare l'addio, mercoledì 28 settembre, nella basilica di Gandino, al dottor Giuseppe Mosconi, 84 anni, per oltre mezzo secolo medico in paese e molto attivo anche in ambito politico, morto lunedì per l'aggravarsi di un male che non gli ha dato scampo.

«Il Vangelo può essere proclamato a parole, ma conta innanzitutto annunciarlo con le opere, attraverso l'impegno costante e onesto a favore del prossimo». Le parole di don Emilio Majer hanno caratterizzato mercoledì 28 settembre a Gandino i funerali del dottor Giuseppe Mosconi, morto a 83 anni e per una vita impegnato come medico del paese.

Una folla di un migliaio di persone ha abbracciato i familiari e tanti amici che con Mosconi hanno condiviso impegni a livello politico e sociale. Il rito funebre è stato presieduto dal prevosto don Innocente Chiodi. Al suo fianco anche mons. Davide Pelucchi, vicario generale della Diocesi e altri sacerdoti del Vicariato.

Don Chiodi si è fatto interprete del “grazie sentito dei suoi pazienti e della gente della Val Gandino” e ha ricordato la fede con cui Giuseppe ha chiesto e ricevuto negli ultimi giorni l'estrema unzione. Don Majer e mons.Pelucchi hanno ricordato gli anni in cui incontrarono Mosconi a Gandino, prima come giovane impegnato in Oratorio e poi come medico premuroso. “Ci sono professioni – ha detto mons. Pelucchi – per le quali oltre alla competenza, ci vuole anche un'umana missionarietà. Mosconi ce ne lascia preziosa testimonianza”.

Tra i tanti fedeli che hanno accompagnato il feretro in Basilica anche il consigliere Giorgio Valoti con la fascia d rappresentanza della Provincia, ove Mosconi era stato assessore negli anni '80, il consigliere regionale Valerio Bettoni, il sindaco di Gandino (dove Mosconi fu consigliere) Gustavo Maccari, gli amici di Pensare Cristiano, politici e amministratori di ieri e di oggi.

Presente il labaro dell'AVIS provinciale scortato da quelli dei gruppi di Gandino, Cirano, Fiorano e Gazzaniga e la corona della Casa di Riposo di Gandino, dove Mosconi fu presidente e fondatore del gruppo volontari Omnia Vitae.

Un medico vicino alla gente, un uomo che credeva nell'impegno per la comunità. Era nato nel 1927 e, dopo gli anni al Collegio Celana e al Sarpi, si era laureato in medicina a Milano nel 1952. Aveva poi ottenuto le specializzazioni in medicina interna a Pavia, in cardiologia a Torino e in pneumologia a Milano.

«In quegli anni - ricordava qualche tempo fa Mosconi sulle pagine del bollettino parrocchiale - il medico non era un burocrate legato a migliaia di scartoffie. Ci voleva umanità e la diagnosi era una soddisfazione personale».

Mosconi era figlio di Giulio, sindaco a Gandino nel primo dopoguerra. La famiglia, negli anni Quaranta, fu attiva nella protezione degli ebrei esuli a Gandino, meritando nel 2006 una benemerenza del Comune. Giuseppe Mosconi fu attivo in politica nelle file della Democrazia Cristiana e nella seconda metà degli anni Ottanta fu assessore in Provincia all'Ecologia, avviando i primi progetti di monitoraggio strumentale dell'inquinamento atmosferico.

In Val Gandino grande fu il suo impegno per il Centro sportivo consortile a Casnigo, di cui fu presidente per molti anni. A Gandino fu a capo della casa di riposo, dove portò a compimento, con non poche difficoltà, la nuova struttura inaugurata nel 2003. Nonostante avesse poi passato la mano, era tuttora impegnato come redattore del notiziario dell'Istituto, dove pubblicava un'apprezzata rubrica legata alla medicina geriatrica.

Ha dedicato professionalità ed entusiasmo anche alla sezione Avis di Gandino e qualche mese fa non era mancato, con un appassionato intervento, alla festa per il 55° di fondazione. Quest'anno era entrato a far parte del Comitato per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia. Aveva curato in particolare le ricerche d'archivio riguardo la solidarietà che negli anni ha contraddistinto i gandinesi, a supporto di una serata che si svolgerà il prossimo ottobre.

 Aveva pubblicato di recente un articolato studio su Filippo Lussana, insigne medico cui è dedicato il Liceo di Bergamo. Giuseppe Mosconi lascia la moglie Enrica, i figli Lidia, Giulio (entrambi medici) ed Enrico, e gli adorati nipoti.

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