«Pane fresco» ai passanti
ma è sfornato a Napoli

Dispensava su un banchetto improvvisato di viale Papa Giovanni XXIII pane «fresco» low cost ai passanti. Peccato che si trattava di pagnotte «napoletane» cotte a legna prodotte a un migliaio di chilometri di distanza. Alla faccia della freschezza.

La guerra del pane è scoppiata quest'ultima settimana, a suon di segnalazioni alla polizia e alle autorità sanitarie, in pieno centro. A lanciare l'allarme su quanto stava accadendo è stato il panificio Tresoldi che ha immediatamente avvisato l'Associazione panificatori bergamaschi: «Non vogliamo impedire la concorrenza sia chiaro – spiega il presidente Roberto Capello –, ma questa iniziativa, partita da un bar del centro era inosservante delle norme amministrative e sanitarie. Quindi andava fermata».

Il problema resta molto sentito: fuori dal panificio Tresoldi di viale Papa Giovanni XXIII, infatti, campeggia un cartellone giallo molto grande. «È nostro dovere informare tutti – si legge – che i prodotti offerti in assaggio nelle immediate vicinanze del nostro punto vendita non sono assolutamente riconducibili alla nostra azienda. Per serietà e rispetto dei passanti non ci serviremmo mai di queste modalità per reclamizzare i nostri prodotti».

La vendita si è limitata solo ai giorni in cui sono stati festeggiati in città gli alpini.

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