Curno, no al nuovo palazzone
Il sindaco battuto in Consiglio

Il Consiglio comunale ha bocciato il Piano integrato d'intervento ex Briantea che tanto aveva fatto discutere per il suo possibile impatto, in termini di volumi e di altezze, sul territorio circostante. E sul piano politico va registrata la sconfitta del sindaco Angelo Gandolfi.

Il Consiglio comunale ha bocciato il Piano integrato d'intervento ex Briantea che tanto aveva fatto discutere per il suo possibile impatto, in termini di volumi e di altezze, sul territorio circostante. E sul piano politico va registrata la sconfitta della linea sostenuta dal sindaco Angelo Gandolfi.

Sei ore di dibattito (dalle 21 alle 3), venerdì notte, con l'illustrazione del progetto da parte degli architetti Paolo Bodega e Giuseppe Gherardi, alla presenza di almeno 50 cittadini. Alle tre finalmente la votazione con un po' di suspense. I voti favorevoli al progetto sono stati sette (oltre al sindaco, 4 Pdl e i 2 assessori Angelo Fassi e Maria Donizetti), contrari 8 (4 del gruppo Insieme per cambiare Curno, 2 di Lega Nord, uno dell'Idv e Fausto Corti del Pdl), astenuti due del Pdl: Dante Maini e Giovanni Locatelli.

Già l'inizio dell'assemblea non era stato dei migliori, con il Consiglio convocato alle 19 ma iniziato in seconda convocazione alle 21 non senza dichiarazioni di fuoco da parte delle minoranze. Dopo l'illustrazione da parte dei tecnici dell'immobiliare «Italia 3» proprietaria del terreno è partito un fuoco di fila di osservazioni.

Alla fine l'assessore Maini ha espresso perplessità sull'iniziativa immobiliare che «non può essere considerata la porta d'ingresso al nostro paese, piuttosto una chiusura». Il consigliere leghista Roberto Pedretti, comunicando la contrarietà del suo gruppo, ha ribadito: «Su quel terreno deve sorgere un'area feste e attrezzata a verde».

Ha chiuso gli interventi il sindaco Angelo Gandolfi che ha sottolineato: «Questo intervento andrebbe a risanare un'area ad uso parcheggio semi abbandonata. Sono state ridotte la volumetria e l'altezza. Ritengo che le somme previste dalla convenzione siano importanti per terminare le opere: biblioteca, scuola elementare, che da anni sono ferme per varie problematiche ma soprattutto per mancanza di soldi».

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