Stangata per i dipendenti pubblici
A rischio i buoni pasto

Stangata in arrivo per i dipendenti pubblici: la legge di stabilità, infatti, prevede che non possano essere corrisposti buoni pasto se la «durata effettiva della prestazione lavorativa è inferiore a 8 ore».

Stangata in arrivo per i dipendenti pubblici: la legge di stabilità, infatti, prevede che non possano essere corrisposti buoni pasto se la «durata effettiva della prestazione lavorativa è inferiore a 8 ore». La scure sui ticket potrebbe colpire una parte consistente degli impiegati pubblici, poiché il loro orario lavorativo settimanale è di 36 ore (7 ore e 12 minuti al giorno). E se i dipendenti che lavorano con lo stesso orario spalmato su cinque giorni (7,12 ore al giorno, appunto) rischiano di perdere fino a un massimo di 154 euro in un mese (il calcolo è fatto sui 7 euro di ticket dei ministeri moltiplicato per 22 giorni lavorativi), le persone che lavorano con un orario modulare potrebbero perdere meno o addirittura nulla. Nel caso infatti in cui si lavori due giorni per 6 ore e tre giorni per 8 ore (con i cosiddetti rientri pomeridiani) di fatto si mantengono i tre ticket settimanali che si prendono adesso, perché appunto in quei giorni si lavorano almeno 8 ore.

Sul numero delle persone colpite dal provvedimento (che esclude comunque coloro che lavorano nella sicurezza, difesa e soccorso pubblico) non c'è per ora una stima, ma la Cgil ritiene che circa la metà dei dipendenti pubblici lavorino con un orario giornaliero di 7 ore e 12 e senza rientri. E proprio la Cgil denuncia, con la stretta sui ticket, l'ulteriore taglio alle retribuzioni degli impiegati pubblici, già al palo con il blocco della contrattazione deciso dalle manovre del 2010 e di questa estate.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 15 ottobre

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